L’Ospedale Mauriziano di Torino si sta distinguendo come centro d’innovazione nel campo della diagnostica oncologica grazie a un ambizioso studio clinico sull’utilizzo di intelligenza artificiale (IA) e realtà aumentata (RA) per migliorare la diagnosi del tumore alla prostata. In particolare, queste tecnologie promettono di ottimizzare il percorso diagnostico, aumentando la precisione e velocizzando l’analisi delle immagini, cruciali per identificare tempestivamente la malattia.
L’approccio sfrutta la potenza degli algoritmi di IA che analizzano le immagini provenienti dalla risonanza magnetica multiparametrica (mpMRI), riducendo i tempi di elaborazione a pochi minuti e offrendo un supporto decisionale accurato per interventi mirati, come la biopsia prostatica. La realtà aumentata, dal canto suo, consente di trasformare queste immagini in modelli tridimensionali, visualizzabili come ologrammi. Questo strumento permette agli specialisti di individuare con maggiore precisione le aree sospette, ottimizzando l’efficacia e la sicurezza degli interventi chirurgici successivi.
L’iniziativa è condotta dal dottor Roberto Migliari, direttore dell’Urologia del Mauriziano, in collaborazione con un team di radiologi e tecnici, e si inserisce in un quadro più ampio di innovazione tecnologica nella sanità. La combinazione di IA e RA può aiutare a colmare le differenze di esperienza tra specialisti e rendere le diagnosi oncologiche più omogenee e affidabili, con un significativo impatto anche sulla qualità delle cure.
Questa evoluzione tecnologica promette di migliorare le prospettive per i pazienti affetti da carcinoma prostatico, offrendo loro trattamenti più mirati e un monitoraggio costante delle condizioni cliniche. In sintesi, l’adozione di IA e RA rappresenta non solo un progresso scientifico, ma anche un passo importante verso una medicina più personalizzata e attenta ai bisogni dei pazienti.