Il recente dibattito sul Superbonus ha portato alla luce una questione fiscale significativa: l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia (FdI), volto a introdurre una “tassazione light” sulle plusvalenze per chi vende immobili ristrutturati con il Superbonus, è stato dichiarato inammissibile. Questo emendamento, presentato nell’ambito del Decreto Fiscale, prevedeva una riduzione dell’imposta per le plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili entro dieci anni dai lavori di ristrutturazione realizzati grazie al Superbonus, offrendo un’aliquota ridotta rispetto alla norma vigente. Attualmente, la normativa prevede un’imposta sostitutiva del 26% per chi vende entro dieci anni dall’intervento. Questa misura è pensata per recuperare una parte dei benefici fiscali ottenuti, poiché, secondo il governo, chi vende l’immobile troppo presto sta monetizzando i vantaggi fiscali ricevuti tramite il Superbonus mirava ad alleggerire questo carico fiscale, ma la sua inammissibilità ha lasciato immutato il regime fiscale attuale, suscitando le critiche di chi sperava in una maggiore flessibilità. Molti temono che la tassazione possa disincentivare la vendita di immobili ristrutturati, rallentando il mercato immobiliare e penalizzando coloro che, per motivi personali o economici, necessitano di vendere la casa ristrutturata in tempi brevi è destinato a proseguire: da una parte, il governo cerca di preservare le finanze pubbliche e limitare possibili abusi fiscali; dall’altra, costruttori e investitori chiedono maggiori incentivi e chiarezza normativa.
Superbonus: Inammissibile l’Emendamento FdI per Tassazione Light sulle Plusvalenze Immobiliari
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