Da novembre 2023, la Corte Costituzionale è incompleta, e l’attesa per la nomina di un nuovo giudice continua. Nonostante le numerose votazioni in Parlamento, nessun accordo è stato ancora raggiunto per eleggere il successore, con divisioni politiche sempre più evidenti.
Le forze di opposizione – Partito Democratico (PD), Movimento 5 Stelle (M5S), Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), Italia Viva (IV), +Europa e Azione – hanno scelto di non partecipare al voto, allungando ulteriormente i tempi per raggiungere il quorum necessario. Questa decisione si oppone alla linea della maggioranza di governo, che ha espresso il suo sostegno per la candidatura di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi e vicino alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Le ultime votazioni in Aula hanno dimostrato un’impasse evidente, con il candidato di Meloni che non riesce a raggiungere i due terzi dei voti richiesti, segno delle profonde spaccature all’interno delle forze parlamentari. L’elezione del giudice costituzionale resta dunque sospesa