Le recenti operazioni delle nuove autorità siriane hanno portato alla distruzione di oltre un milione di pillole di Captagon, una sostanza stimolante simile all’anfetamina, spesso definita “droga della jihad”. Questa azione rappresenta un passo significativo nella lotta contro il narcotraffico che ha prosperato durante il regime di Bashar al-Assad.
Il Captagon è diventato una delle principali esportazioni della Siria durante i 13 anni di guerra civile, trasformando il paese in un vero e proprio narco-Stato sotto il regime di Assad. La produzione e il traffico di questa droga hanno generato introiti miliardari, alimentando l’economia del regime nonostante le sanzioni internazionali.
Le nuove forze di governo hanno annunciato l’intenzione di sradicare l’ampia rete di traffico di droga su cui si reggeva l’economia del regime precedente. Un funzionario delle forze di sicurezza siriane ha dichiarato all’AFP che la distruzione delle scorte di alcol, cannabis, Captagon e hashish è avvenuta per “proteggere la società siriana” e “tagliare le rotte di contrabbando utilizzate dalle aziende della famiglia Assad”.
La produzione di Captagon in Siria ha avuto un impatto significativo anche a livello regionale. Il mercato della droga, con un valore stimato di circa 10 miliardi di dollari all’anno, ha visto una forte domanda in paesi come l’Arabia Saudita, dove il Captagon è utilizzato sia come droga ricreativa che come stimolante per i lavoratori.
Con la caduta del regime di Assad, le nuove autorità stanno cercando di smantellare l’impero del Captagon, ma la transizione verso un’economia legittima richiederà sforzi significativi. È fondamentale implementare programmi di sviluppo economico per prevenire una recrudescenza del commercio illecito e garantire una stabilità duratura nel paese.