A me vengono in mente tante cose che non vi dico ma che potete immaginare, non ve le dico di proposito; lo faccio per sollecitare, spronare e in certo qual senso potenziare le vostre doti e capacità di fantasia (da non confondere con la fantasticheria che è un’altra cosa); capacità che certamente aiutano a vivere, ad appannare le realtà odierne (decisamente nere, indecenti e insopportabili, quando non insipienti, anche solamente sotto l’aspetto estetico) opacizzandole, sbiadendole e in definitiva esorcizzandole. Sorretti da tali doti – di sovente permeate dall’intelligente sale dell’ironia o ancor meglio dell’autoironia (che vi aiuta ad osservare il circostante con distacco e quindi a prenderne le distanze) – potrete sopportare, non c’è infatti via di scampo, con sufficiente pace interiore l’insulso spettacolo dello sgraziato sfilare sotto i vostri occhi di decine, anche centinaia, forse addirittura migliaia, di litigiosi ancorché ridicoli burattini (un giorno si sarebbero definiti nani e saltimbanchi) che, imperversando sull’immenso teatro dell’oggi, sembra non abbiano altro scopo che quello di menarsi, contrastarsi e azzuffarsi scompostamente senza tregua; oltre tutto pretendendo sguardi di ammirazione e scroscianti applausi da parte di voi poveri malcapitati che esterrefatti state lì a guardarli.

Senza tregua
di