Sanità: Il TAR sospende le nuove tariffe delle prestazioni, rischio paralisi per le Regioni

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Il 30 dicembre 2024, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha sospeso il decreto del Ministero della Salute che introduceva nuove tariffe per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica. Questo decreto, atteso da anni, mirava ad aggiornare i nomenclatori tariffari fermi rispettivamente al 1996 e al 1999, con l’obiettivo di uniformare e ampliare l’offerta sanitaria su tutto il territorio nazionale.

La sospensione è avvenuta in seguito a un ricorso presentato da numerose strutture sanitarie private accreditate, rappresentate da associazioni di categoria come Federanisap, Aiop e Uap. I ricorrenti hanno contestato il decreto evidenziando una presunta carenza istruttoria, la mancata considerazione dell’andamento dei costi produttivi e criticità giuridiche e metodologiche. Gli avvocati Giuseppe Barone e Antonella Blasi, rappresentanti dei ricorrenti, hanno sottolineato che le nuove tariffe, in molti casi ridotte rispetto alle precedenti, non tengono conto dell’incremento dei costi e delle difficoltà operative causate dalla pandemia e dalla crisi economica.

Le Regioni hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di questa sospensione. In particolare, l’assessore toscano Simone Bezzini ha osservato che la decisione potrebbe produrre un “corto circuito dei sistemi di accesso alle prestazioni specialistiche”, mentre altre fonti regionali temono una possibile paralisi dei servizi.

D’altro canto, le strutture private accreditate hanno accolto con favore la sospensione. Mariastella Giorlandino dell’Uap ha definito la decisione una “grande vittoria”, evidenziando come le nuove tariffe avrebbero reso insostenibile la copertura dei costi di produzione delle prestazioni sanitarie, con riduzioni medie del 30% e in alcuni casi fino all’80%.

Il decreto sospeso prevedeva, tra le altre novità, l’erogazione omogenea su tutto il territorio nazionale di prestazioni come la procreazione medicalmente assistita, esami per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e di malattie rare, nonché prestazioni diagnostiche strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini.

La sospensione delle nuove tariffe comporta il mantenimento delle precedenti fino alla trattazione collegiale fissata per il 28 gennaio 2025. Nel frattempo, le Regioni dovranno gestire l’erogazione delle prestazioni sanitarie basandosi sui vecchi tariffari, con possibili ripercussioni sull’accesso e sulla tempistica dei servizi offerti ai cittadini.