Le riserve di gas dell’Unione Europea stanno diminuendo rapidamente, scendendo sotto la soglia del 70% per la prima volta dal 2021. Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe, il livello di stoccaggio è attualmente al 69,94%, con una significativa riduzione rispetto ai picchi raggiunti nei mesi precedenti. Questo calo è stato accentuato da un inverno rigido e dalla crescente domanda di energia, che ha portato a un consumo elevato delle scorte accumulate.
In risposta a questa situazione, Bruxelles ha escluso il rinnovo del price cap sul gas, una misura che era stata introdotta per stabilizzare i prezzi durante i periodi di alta volatilità. La commissaria per l’Energia, Kadri Simson, ha dichiarato che non ci sono rischi immediati per la sicurezza energetica dell’UE, ma ha avvertito che le attuali condizioni di mercato potrebbero generare pressioni sui prezzi nei prossimi mesi.
L’assenza di forniture di gas russo attraverso l’Ucraina ha ulteriormente complicato la situazione. Sebbene il gas russo rappresentasse solo una piccola parte delle importazioni europee, la sua interruzione ha creato incertezze nel mercato. I prezzi del gas hanno già mostrato segni di aumento, con i futures che hanno superato i 50 euro al megawattora, un incremento significativo rispetto all’anno precedente.
Per affrontare queste sfide, l’UE sta puntando su una strategia di diversificazione delle fonti energetiche e sull’incremento dell’uso delle energie rinnovabili. Le autorità stanno monitorando attentamente la situazione e hanno avviato misure per garantire che le scorte rimangano sufficientemente elevate nei prossimi mesi.
Mentre l’Unione Europea si prepara ad affrontare un inverno difficile, le politiche energetiche devono essere adattate per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e mitigare l’impatto sui prezzi per i consumatori. La situazione attuale richiede attenzione e azioni tempestive per evitare una crisi energetica e proteggere l’economia europea da ulteriori pressioni inflazionistiche.