Sto leggendo un libro molto interessante che rivede alcuni fatti storici, intrecciandoli all’impatto che la chimica ha avuto su di essi, senza però la presunzione di renderli oggettivi.
Ai primi dell 800, l’esercito di Napoleone era forte di 600.000 uomini e la sua potenza era riconosciuta in tutto il mondo.
La stessa armata, nella campagna di Russia, si ridusse ad un esercito esiguo e devastato.
Sembra strano che Napoleone non avesse equipaggiato degnamente il suo esercito per affrontare un clima palesemente aggressivo.
Le testimonianze storiche dell’epoca raccontano che chi aveva visto i resti dell’armata francese, trovò uomini con divise aperte sul petto, come semplici mantelli, senza allacciature.
Diverse ricerche hanno fatto poi emergere che i bottoni dei soldati erano fatti di stagno il quale, a bassissime temperature, si disgrega sbriciolandosi.
La “malattia dello stagno” era già nota in alcune aree del nord Europa.
Nella storia dell’ uomo, i metalli hanno avuto un’ importanza fondamentale plasmandone il suo corso.
Ma anche la composizione chimica di alcuni alimenti, oggi considerati tutt’altro che importanti, secoli fa erano considerati più preziosi dell’oro.
Le spezie come il pepe, hanno portato nazioni intere a spingere migliaia di flotte alla conquista del mondo pur di entrarne in possesso.
I marinai di Vasco de Gama, alla fine del 1400, avvistando le coste dell’India, esultavano nel grido di rito “Chistos e espiciarias ” (per Cristo e per le spezie).
Assicurandosi il controllo del pepe, il Portogallo diventò un grande impero.
Ovviamente è riduttivo pensare che una nazione diventi una potenza incontrastata per il sapore di una spezia.
Analizzando la chimica del prodotto si evince che una sua proprietà era quella di smorzare la rancidità dei cibi avariati (visto le lunghe traversate navali che impedivano una buona conservazione degli alimenti). Un’altra proprietà del pepe era quella di attenuare il tono salato dei cibi che appunto, venivano annegati nel sale, usato come conservante naturale.
Il libro, scritto da due chimici americani, si intitola ” I bottoni di Napoleone” e racconta diversi aneddoti su come semplici molecole abbiano cambiato il corso della storia facendoci rileggere gli avvenimenti più noti da un altro punto di vista.