Il 17 gennaio 2025, in diverse città italiane, si sono svolte manifestazioni contro l’approvazione del disegno di legge sulla sicurezza, noto come “ddl sicurezza”.
La mobilitazione, intitolata “100.000 luci contro il buio del regime”, è stata organizzata da Amnesty International Italia insieme alla rete “No ddl Sicurezza – A Pieno Regime”.
Le manifestazioni hanno avuto luogo in numerose piazze, tra cui Roma, Napoli, Bologna, Asti, Bergamo, La Spezia, Reggio Emilia e Pesaro. A Roma, centinaia di persone si sono radunate in Piazza Sant’Andrea della Valle, sventolando bandiere e accendendo fiaccole per esprimere il loro dissenso.
Tra i partecipanti, erano presenti rappresentanti di associazioni come Anpi, Amnesty, Cgil, nonché esponenti politici come la parlamentare Cecilia D’Elia e il segretario del PD di Roma, Enzo Foschi. Durante la manifestazione, alcuni manifestanti hanno dichiarato: “Non saremo la nuova Ungheria” e “Non abbasseremo la testa a vostri manganelli e censura”.
Le proteste sono state organizzate per esprimere preoccupazione riguardo a disposizioni del ddl sicurezza che, secondo gli organizzatori, potrebbero limitare le libertà fondamentali, come la libertà di espressione e di riunione pacifica. In particolare, si teme che la trasformazione di alcune infrazioni amministrative in reati penali e l’adozione di misure preventive possano avere un effetto deterrente sulla partecipazione a proteste pacifiche.
Le manifestazioni hanno avuto luogo in un contesto di crescente attenzione pubblica riguardo alle implicazioni del ddl sicurezza sulle libertà civili e sui diritti umani in Italia. Gli organizzatori hanno chiesto il ritiro del provvedimento in discussione al Senato, sottolineando l’importanza di proteggere i diritti fondamentali e di garantire la partecipazione democratica.