Prezzi record per l’energia: cosa sta accadendo in Europa?

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Un inverno più caro che mai

I mercati energetici europei sono in subbuglio, con prezzi in rapida crescita e fluttuazioni estreme. I costi dell’energia stanno raggiungendo livelli record, con pesanti ricadute sulla vita quotidiana dei cittadini. In Svezia, ad esempio, il costo di una semplice doccia di 10 minuti ha superato i 4 euro in alcune aree, come Malmö, dove la dipendenza da forniture estere pesa più che altrove.

Le cause del rincaro

Il mix di fattori che sta alimentando questa crisi è complesso:

1. Riduzione delle forniture russe – Con la chiusura dei gasdotti rimanenti prevista per fine 2024, l’Europa ha ridotto la sua dipendenza dal gas russo via pipeline (dal 40% nel 2021 al 9% nel 2023). Tuttavia, l’importazione di gas naturale liquefatto (Gnl) dalla Russia è aumentata, portando la quota complessiva al 18%.

2. Il fattore “Dunkelflaute” – L’assenza di vento e sole, combinata con un calo della produzione eolica e solare, ha spinto molti Paesi a bruciare combustibili fossili, aumentando così i costi.

3. Scorte di gas più basse – Gli stoccaggi, seppur all’81%, sono inferiori rispetto al 91% dello scorso anno, creando un maggiore stress sul mercato in vista dell’inverno.

4. Abbandono del nucleare – La Germania ha chiuso le sue ultime centrali nucleari nell’aprile 2023, una scelta che sta pesando sull’approvvigionamento energetico europeo.

Un continente che si adatta

L’Europa è diventata una “Mecca” per il gas naturale liquefatto, con un boom delle importazioni e un cambio di rotta per molte navi metaniere, prima destinate all’Asia. I prezzi medi di consegna del Gnl nel sud-est europeo sono saliti a 14,3 dollari, superando quelli asiatici. Questo rende evidente la crescente competizione globale per il gas, con l’Europa che offre margini di profitto maggiori.

Le conseguenze politiche

Le tensioni si fanno sentire anche a livello politico. La ministra dell’Energia svedese, Ebba Busch, ha criticato apertamente la Germania per la sua scelta di abbandonare il nucleare, accusandola di aver compromesso la competitività dell’UE. Nel frattempo, i governi europei stanno studiando misure di emergenza per contenere i prezzi e proteggere i consumatori.

Una sfida complessa

La crisi energetica europea evidenzia quanto sia cruciale accelerare la transizione verso fonti rinnovabili, ma anche quanto sia difficile gestire il cambiamento senza un piano comune a livello europeo. Con l’arrivo dell’inverno, la necessità di soluzioni rapide e coordinate diventa sempre più urgente, per evitare che i cittadini e le imprese paghino il prezzo più alto di questa instabilità.