Non sarà l’ennesima biografia di cui nessuno sente il bisogno.
Il punto centrale d’interesse è, piuttosto, da ricercare nell’analisi del raggiungimento dei risultati o degli obiettivi o dei goal come si usa dire oggi, legati a quei comportamenti umani controversi di cui pare i leader siano in possesso speciale.
Prendo subito in mezzo Elon Musk perché fa di tutto per essere sempre nella rubrica mondiale dell’attualità; dalla destabilizzazione economica al prepotente ingresso nel business social, dal sostegno a Trump all’invenzione dell’auto elettrica rivoluzionando l’automotive , dalla consegna di Award ai politici fino al gossip. Un presenzialismo incessante, trasversale e un imprinting avveniristico che il tempo determinerà meglio.
Schematizzo ed essenzializzo, per brevità, solamente alcuni esempi curiosi e timeless di rivoluzionari, utili al Mood già anticipato nell’apertura articolo, saltando in quà e in là nella storia (lo so che ce ne sono stati mille altri nel bene e nel male ma per l’esposizione poco cambia) :
Alessandro Magno con la sua ambizione sfrenata o meglio condizione divina autoattribuitasi ha creato imperi tolleranti e unificati culturalmente, sponsorizzato la scienza e distrutto mezzo mondo conosciuto con violenza originata da paranoie, alcolismo pesante ecc.
Giulio Cesare grazie alla sua megalomania estrema ha espanso come forse non mai, a mezzo di violente strategie militari, il dominio di Roma, dando origine ai Cesari -titolo imperiale simbolo di grandezza e potenza- ma ha anche introdotto straordinarie riforme sociali e politiche, amministrative, lavorative ecc.
Napoleone ossessionato dalla mania di controllo e da una smania di conquista incalcolabile; portatrice di morte, distruzione, schiavitù con dittatura e autoproclamazione quale Imperatore, creò il Codice Napoleonico, modernizzò l’economia e fu un grande riformista scolastico, amministrativo, burocratico.
Steve Jobs famigerato per il suo comportamento brutale, iroso e ossessivo in Azienda, per la mancanza di empatia familiare, per le sue manie di controllo, sappiamo l’impatto che ha avuto nella tecnologia moderna e la cui eredità visionaria ancora regge al tempo attraverso innovazioni e strumenti, addirittura oggetto di culto.
Jeff Bezos oltre ad essere Mr. Amazon (con una gestione dei dipendenti molto discussa per sfruttamento più varie ed eventuali), ha la fissa per la conquista dello Spazio, na cosetta, ambizione da poco.
Uno dei tratti comuni a tutti, è un ego che fa “capoluogo di regione” unito a comportamenti altamente contraddittori, in un percorso che però, anche se non sempre ortodosso, porta evoluzione.
Elon, se da un lato si preoccupa dello sviluppo dell’impatto dell’intelligenza artificiale e della perdita di controllo possibile sul lavoro umano, dall’ altra colleziona vertenze sindacali per vessazioni e controversi comportamenti sociali, discriminatori verso i lavoratori. Combatte il climate change poi vuole colonizzare Marte , andando a invadere un altro pianeta con parecchie incognite e idee di complicata realizzazione, alto impatto e ambizioni reputate dai più esagerate, che paiono uscite da un sogno in fase REM di Isaac Asimov.
Insomma, una bella miscellanea di megalomanie e genialità sono un’altro denominatore comune di tutti ‘sti personaggi. Pare quindi proprio che la virtù mediana Aristotelica eticamente ricercata da sempre, non si voglia far trovare. Da tempo poi mi chiedo; e se fossero proprio alcuni difetti a diventare paradossalmente pregi?
Se fossero proprio queste sindromi associabili a desiderio di potere, di dominio, di superiorità e di visioni in un qualche modo straordinarie e controverse ad essere uno dei motori principali delle grandi rivoluzioni umane? Almeno di alcune, peraltro già presenti nel carnet delle più significative.
Se così fosse, il nostro sistema di semplici terrestri basato su cosa è bene e cosa è male entrerebbe ancor più in confusione. Anzi, già lo è…parecchio.
Per converso, seguendo una vita basata solamente su totale rettitudine si avrebbe progresso o no?
PAR CONDICIO
E’ pur vero che il mondo ha avuto personaggi positivi, influenti e progressisti, i quali, in modo non aggressivo, egotico o violento hanno portato evoluzione civile, maggior sensibilizzazione, progresso scientifico, valori universali di giustizia, abolizioni storiche. Galileo, Luther King, Gandhi, Mandela per dirne alcuni. Vero è anche che tutti sono emersi da periodi altamente turbolenti, per non parlare della fine della maggior parte di loro…
Non ci penso neanche a formulare una mezza teoria. Tiro una somma e penso alla scoperta del nucleare e a ciò che di buono e distruttivo ha portato. Così come penso che dopo le grandi tragedie si è fatto spazio il bene, facendo nascere movimenti costruttivi.
Quel gran genio di Orson Welles nel capolavoro cinematografico “IL TERZO UOMO”, per giustificare le sue attività non proprio ortodosse, dice con filosofico cinismo al Detective che lo bracca :
“…in Italia per trent’anni sotto i Borgia ci furono guerre, terrore, omicidi, carneficine ma vennero fuori Michelangelo, Da Vinci e il Rinascimento…in Svizzera non ci fu che amore fraterno …ma in 500 anni di quieto vivere e pace che cosa ne è venuto fuori?… L’orologio a cucù”
Bella e ad effetto eh? Dati oggettivi che fanno riflettere un pochino su quanti toni di grigio, più che di bianco-nero, esistono nella vita reale.
Questo pezzo cinematografico non deve essere ovviamente l’elevazione della violenza o dell’ambizione patologica, bensì una metafora assai vera sul controsenso umano.
Il bene e il male sono mescolati nelle nostre azioni, nel nostro carattere, nelle nostre sindromi personali. I nostri pregi diventano difetti e viceversa. Circostanze, influenze, fortune, sfortune, scelte importantì, possono essere fattori determinanti, destabilizzanti o costruttivi nella vita di ognuno,
Dai nostri momenti bui ne veniamo fuori, a volte, anche usando metodi non proprio ineccepibili ma efficaci.
Quando facevo il venditore, lo facevo con etica. Una filosofia di vita che mi impediva di ottenere i risultati imposti dalla direzione commerciale, se non a tratti.
Non badavo agli obiettivi economici aziendali ma badavo a non raggiungerli laddove vi fossero state situazioni penalizzanti per i compratori, coi quali entravo in empatia soprattutto se casi umani. Che bravo ragazzo?
Da una diversa angolazione però mi si potrebbe accusare, ovvero; peccato che con quello stile comportamentale ferreo e “umano”, se tutti agiscono così, il costruttore (indebitato) non avrebbe coperto con le vendite l’enorme impegno contratto, rischiando il fallimento.
Diversi miei ex colleghi, meno delicati d’animo e stomaco, sono diventati più ricchi di me… e il costruttore ha così potuto saldare, guadagnare e reinvestire, continuando a produrre. Anche in modi rocamboleschi, ma a produrre creando aspettative, opportunità, lavoro.
Ho cambiato mestiere, non ho assecondato neanche quel sistema. Certi sistemi non sono fatti per tutti e di conseguenza neanche per chi non ha le qualità o i difetti adatti allo scopo.
C’è un sistema per ognuno di noi. Bisogna trovarlo.
Dopo molti dibattiti interni, paci e guerre ideologiche, oggi mi va abbastanza bene così. Lascio agli Elon Musk moderni e alla loro Sindrome di Hubris*, il compito di salvare o incasinare il mondo da gran burattinai quali sono o saranno, continuando io a fare la mia parte, finchè sarà ora, con gioie e frustrazioni terrene.
Tocca soprattutto a chi ha una vita davanti preoccuparsi di quel che verrà, anche in conseguenza o in virtù delle proprie responsabilità generazionali (per coloro che sapranno assumersele).
Non so se ci vedremo su Marte anche solo per un caffè…marziano, penso che a me basterà la Terra, con tutti i suoi già molti controsensi, e l’impossibilità umana nel tentare di spiegare ciò che non si è ancora compreso dell’Uomo e della vita, dopo millenni.
*SINDROME DI HUBRIS: concetto psico-comportamentale riferito a una condizione caratterizzata da arroganza, eccesso di fiducia in se stessi, senso esagerato del proprio potere o importanza, presunzione, sfida, rischio, perdita di contatto con la realtà, onnipotenza. Nella società moderna è applicata per descrivere Leader in posizione di potere prolungato. Situazione che può indurre al cambiamento della personalità, alla megalomania e all’autodistruzione.
POTENTI DELLA TERRA E SINDROME DI HUBRIS
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