Pasquale Tridico (M5S): fisco, redistribuzione e giustizia sociale in Europa

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Nel cuore del dibattito europeo sul fisco e l’equità sociale, Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, non le manda a dire. Con fermezza e chiarezza, traccia una visione politica che vuole mettere al centro i cittadini, combattendo disuguaglianze e privilegi.

Qual è la sua valutazione sul ruolo dell’Unione Europea nella lotta all’elusione fiscale delle multinazionali?

L’UE deve fare di più. L’elusione fiscale delle multinazionali, in particolare dei giganti del web, rappresenta una ferita aperta nel tessuto economico europeo. Proponiamo una base imponibile comune per le società, che tenga conto della reale attività economica in ogni Paese: basta ai meccanismi che permettono a queste aziende di pagare le tasse dove conviene di più. E bisogna smascherare i paradisi fiscali, anche quelli che si annidano all’interno dell’Unione. Tuttavia, il ciclone Trump rischia di minare i progressi fatti, come l’accordo globale che prevede un’imposizione minima del 15%. Invitiamo le istituzioni europee a non farsi intimidire: dobbiamo servire i cittadini europei e garantire equità.

Ritiene che le politiche fiscali italiane attuali siano adeguate?

Assolutamente no. La riforma fiscale del governo italiano è priva di visione redistributiva. Colpisce il ceto medio, impoverito da inflazione e precarietà, mentre protegge i grandi patrimoni e strizza l’occhio agli evasori. Il sacrificio del welfare e dei diritti sociali è inaccettabile. L’abolizione del reddito di cittadinanza ha portato 5,8 milioni di persone in povertà, un record storico che il governo non sembra intenzionato a contrastare.

Quali politiche fiscali propone il Movimento 5 Stelle per ridurre il divario tra ricchi e poveri?

Il nostro obiettivo è chiaro: una tassazione equa e redistributiva. Sosteniamo la proposta dell’economista Gabriel Zucman di introdurre una tassa del 2% sui super-ricchi, una misura che colpirebbe le immense fortune degli oligarchi del web. Parallelamente, crediamo in incentivi fiscali mirati per le imprese, vincolati però a occupazione dignitosa e sostenibile. E poi, serve una lotta senza tregua all’evasione fiscale, che sottrae risorse essenziali per il nostro Paese. Bisogna avere il coraggio di affrontare le disuguaglianze con determinazione.

Che ruolo hanno le analisi di Oxfam nel promuovere riforme fiscali più eque?

I numeri di Oxfam sono un grido d’allarme. In Italia, il 5% più ricco possiede la metà della ricchezza nazionale, mentre 5,7 milioni di persone vivono in povertà assoluta. Questo divario non è tollerabile. Giorgia Meloni e il suo governo, invece di affrontare questa emergenza, hanno abolito il reddito di cittadinanza senza proporre alternative valide. Le analisi di Oxfam devono guidarci verso politiche pubbliche più giuste e sostenibili, con misure come il salario minimo e programmi di contrasto alla povertà. Serve una visione politica che metta al centro l’equità.

Un futuro diverso

Le parole di Pasquale Tridico non lasciano spazio a dubbi: c’è bisogno di una politica fiscale che sappia ascoltare le esigenze dei cittadini e ridistribuire le risorse. In un’Europa che rischia di rimanere schiacciata dai giochi di potere internazionali, il Movimento 5 Stelle propone soluzioni concrete per una società più equa.