Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato una risoluzione che accoglie con favore il piano “ReArm Europe”, proposto dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, volto a potenziare le capacità difensive dell’Unione Europea. La risoluzione è stata approvata con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astenuti. Questo voto ha evidenziato divisioni significative tra le forze politiche italiane. All’interno della maggioranza di governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno sostenuto la risoluzione, mentre la Lega si è opposta, esprimendo preoccupazioni riguardo a una possibile “deriva bellicista” e all’indebitamento delle future generazioni per spese militari. Anche il Partito Democratico (PD) ha mostrato fratture interne. Nonostante la segretaria Elly Schlein abbia espresso critiche al piano, ritenendo che favorisca il riarmo dei singoli Stati senza contribuire a una difesa comune europea, circa metà degli europarlamentari del PD ha votato a favore della risoluzione. Questo ha portato esponenti come Lia Quartapelle e Piero Fassino a richiedere un confronto interno sulla politica estera del partito, sottolineando la necessità di una discussione approfondita sul posizionamento internazionale del PD. La segretaria Schlein ha ribadito la posizione del PD, affermando che l’Europa necessita di una difesa comune e non di una corsa al riarmo dei singoli Stati, e ha sottolineato la necessità di modificare il piano “ReArm Europe” per evitare tali rischi. Questi sviluppi mettono in luce le sfide che l’Unione Europea e i suoi Stati membri affrontano nel definire una politica di difesa comune, equilibrando le esigenze di sicurezza con le preoccupazioni economiche e politiche interne.

Parlamento UE approva “ReArm Europe”: divisioni in Italia su difesa e riarmo
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