Obsolescenza programmata

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Quello di oggi, appare come un mondo ammalato di superficialità e infantilismo; un mondo atto ad apparire e non a essere, privo di valori, dove il relativismo la fa da padrone.

Eppure, in un mondo siffatto, c’è un “qualcosa” che accomuna, che mette d’accordo i più,

che si accetta a volte consapevolmente, altre senza sapere di accettare.

Si chiama obsolescenza programmata.

Obsolescenza: invecchiamento.

Viene usata nell’economia industriale come strategia affinché un determinato prodotto abbia un ciclo vitale breve, in modo da essere sostituito con uno di “ultima generazione”.

Vi è una sorta di “masturbazione mentale” nel consumatore, subdolamente spinto a un’esigenza immediata di sostituire gli oggetti tecnologici con altri più avanzati e con costi elevati, cercando di soddisfare un’esigenza inesistente.

Il prodotto appartenuto, perde di valore; viene considerato sorpassato e, di conseguenza, sostituito con uno più moderno. Ma solo all’apparenza perché, i nuovi modelli, sono poco migliori dei vecchi, a volte poco funzionali.

Già nel lontano 1924, s’incominciò a parlare di obsolescenza programmata da parte di produttori europei e statunitensi a proposito di lampade a incandescenza, invenzione di Thomas Edison, che nel 1878, riuscì a costruire un modello durevole: un bulbo di vetro vuoto, al cui interno era contenuto un filo di cotone carbonizzato, attraversato da corrente elettrica. La durata del prodotto era pressoché eterna, per cui, i produttori, riunitosi a Vienna, progettarono il modo di renderlo vulnerabile.

Si distinguono tre tipi di obsolescenza programmata:

  1. Obsolescenza tecnica, fornita da continue innovazioni che portano i prodotti a divenire sorpassati
  2. Obsolescenza psicologica, cioè si sottolinea la suggestionabilità dei clienti dalla moda, dalla pubblicità, da tutto il mondo della comunicazione
  3. Obsolescenza programmata, quando, nei consumatori, vengono suscitate esigenze di sostituzione dei beni tecnologici. Tale processo, viene messo in atto dalla produzione di beni a facile decadimento di funzionalità.

Ma come difendersi all’obsolescenza programmata?

Sembra un paradosso ma è più facile di quanto s’immagini: riparare ciò che è riparabile. Informarsi su costi di riparazioni che, spesso, sono irrisori se ci si trova davanti al tecnico competente e onesto. Fare attenzione ai termini di garanzia e usufruirne.

Prima di ogni acquisto, verificare, attraverso i Forum, descrizioni e recensioni di ciò che si vuole acquistare.

In questo modo, si cerca di non farsi ingannare e comprare oggetti scadenti che fanno arricchire i pochi a danno dei molti.