Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha suscitato aspre polemiche con le sue dichiarazioni durante la presentazione di un nuovo veicolo per il trasporto dei detenuti in regime di 41 bis. In particolare, la frase “Non lasciamo respirare chi è nel blindato” ha generato indignazione tra le opposizioni, che hanno accusato il governo di adottare una visione repressiva incompatibile con i principi fondamentali dello Stato di diritto.
Tra i più critici, Ilaria Cucchi (AVS) ha definito le parole di Delmastro “disumane” e ha chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio di intervenire, sottolineando che simili dichiarazioni minano la dignità della funzione pubblica. Anche Valentina D’Orso (M5S) ha invocato le dimissioni immediate del sottosegretario, parlando di una “retorica inaccettabile”. Matteo Renzi (Italia Viva), pur non risparmiando critiche, ha usato un tono più analitico, evidenziando come certe espressioni rischino di ridurre il dibattito politico a uno scontro ideologico sterile: “La sicurezza è un valore, ma non si può trasformare la giustizia in un’arena di propaganda”.
Dal canto suo, Delmastro ha difeso le sue parole, chiarendo che erano volte a sottolineare la determinazione dello Stato nella lotta contro la criminalità organizzata. Anche il centrodestra si è schierato in sua difesa, sostenendo che le opposizioni strumentalizzano il tema per motivi politici.
Il caso ha riacceso il dibattito sul regime del 41 bis, da sempre al centro di polemiche per il suo rigore. Le dichiarazioni di Delmastro, unite alle reazioni contrastanti, evidenziano ancora una volta quanto il tema della giustizia resti divisivo e politicamente sensibile.