L’ Onorevole Naike Gruppioni di Italia Viva, ha recentemente messo in luce alcune delle
principali sfide che l’industria dell’alluminio deve affrontare oggi in Italia, insieme alle priorità per accelerare la transizione digitale nel paese. Con una visione chiara e soluzioni concrete, Gruppioni intende promuovere il cambiamento in questi settori fondamentali per l’economia italiana.
Quali sono le principali sfide che l’industria dell’alluminio deve affrontare oggi?
Attualmente, i settori che dipendono dall’utilizzo e la produzione di alluminio in Italia si
trovano ad affrontare una serie di problematiche significative che ne stanno influenzando la produzione e la competitività del settore industriale italiano. Prima di tutto Aumento dei Costi Energetici: Uno dei principali problemi è l’impennata dei costi energetici, che rappresentano una parte rilevante dei costi di produzione dell’alluminio. L’aumento del prezzo del gas naturale, che è cresciuto quasi del 550% da dicembre 2020 a dicembre 2021, ha un impatto devastante sulla redditività delle aziende del settore. Questo ha portato alcune fonderie europee a ridurre la produzione o addirittura a chiudere.
La Dipendenza dall’Automotive: Il settore dell’alluminio è strettamente legato all’industria automobilistica, che ha subito una crisi negli ultimi anni s che si sta trasformando per la sostenere la transizione energetica. La riduzione della produzione automobilistica, in particolare in Germania, ha avuto un effetto negativo diretto sulla domanda di alluminio per estrusione e fonderia. Questa situazione è ulteriormente complicata dalle incertezze legate alle politiche ambientali e ai cambiamenti nelle normative .
Consideriamo poi l’ Impatto della Pandemia di COVID-19 ha causato interruzioni significative nella produzione e nella domanda di alluminio che ancora impattano sulla produzione in modo negativo riducendo le scorte e aumentando i prezzi. La ripresa dal lockdown è stata lenta e disomogenea, con preoccupazioni persistenti riguardo alla stabilità della domanda nei settori chiave come l’automotive, l’edilizia e l’aeronautica .
Concorrenza Internazionale da parte di paesi dove la produzione ha costi inferiori e con le quali è difficile competere anche per quantità prodotte.
La competitività delle aziende italiane è stata colpita dalle importazioni a basso costo e dalle “asimmetrie competitive” derivanti dalle diverse misure adottate dai paesi europei anche durante la pandemia. Questo ha portato a una perdita di quote di mercato per alcune aziende italiane .
Quali sono le sue priorità per accelerare la transizione digitale in Italia?
Le priorità per accelerare la transizione digitale in Italia includono il miglioramento delle infrastrutture digitali, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la formazione delle competenze digitali e il sostegno all’innovazione e alle startup.
Quanto è importante migliorare le infrastrutture digitali, come la connettività a banda
larga, per il progresso del Paese?
Potenziare la connettività a banda larga e 5G è essenziale per garantire che tutti i cittadini e le imprese abbiano accesso a una rete internet veloce e affidabile. Dobbiamo tenere in considerazione l’eterogeneità del nostro paese che rappresenta un patrimonio inestimabile ma nello stesso tempo prevede difficoltà nella organizzazione . Puntare sulla modernizzare dei servizi pubblici attraverso piattaforme digitali renderà la pubblica amministrazione più efficiente e accessibile. È cruciale investire in programmi di formazione per colmare il gap di competenze per chi già lavora e preparare i nostri ragazzi alle professioni del futuro.
Infine, creare un ecosistema favorevole per le startup e le PMI tecnologiche attraverso incentivi fiscali, accesso al finanziamento e programmi di incubazione e accelerazione è fondamentale per stimolare l’innovazione.