Nel 1973, Martin Cooper, allora Direttore della Ricerca e Sviluppo di Motorola, realizzò il primo prototipo di telefono cellulare, aprendo una strada che avrebbe cambiato per sempre la comunicazione. A 96 anni, Cooper afferma che l’evoluzione dello smartphone e dell’intelligenza artificiale sia ancora agli inizi.
Il potenziale degli smartphone: una via contro la povertà
Cooper è convinto che la tecnologia degli smartphone possa diventare uno strumento per affrontare la povertà. Secondo lui, la connettività aumenterà la produttività globale, rendendo possibile un mondo in cui nessuno viva più in condizioni di miseria. “Non c’è giustificazione per cui oggi qualcuno debba vivere in condizioni di miseria,” dichiara.
Salute e IA: verso un mondo senza malattie?
Il futuro degli smartphone, sostiene Cooper, potrebbe anche portare a progressi medici sorprendenti. Immagina un mondo in cui dispositivi intelligenti possano rilevare in tempo reale anomalie nel corpo umano, aiutando i medici a intervenire in anticipo.
La sfida della privacy nell’era dell’IA
Con la crescente integrazione dell’intelligenza artificiale, Cooper richiama l’attenzione sulla privacy, sottolineando l’importanza di un sistema di regolamentazione per evitare che questa tecnologia possa diventare fonte di abusi.
L’eredità di Cooper
Oggi, oltre il 70% della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare, una realtà che Cooper ha immaginato fin dagli inizi. Tuttavia, vede lo smartphone non come un traguardo finale, ma come l’inizio di una rivoluzione che potrebbe risolvere alcuni dei problemi più urgenti del mondo.