Mario Draghi lancia un appello deciso al Parlamento Europeo: “Agiamo ora, basta retorica”

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Bruxelles, 19 febbraio 2025

Durante la Settimana parlamentare europea, tenutasi a Bruxelles, Mario Draghi – ex presidente della Banca Centrale Europea e dell’esecutivo italiano – ha scosso il Parlamento con un intervento particolarmente critico nei confronti dei parlamentari. Con un tono deciso, ha messo in luce la necessità di superare la retorica e tradurre le discussioni in azioni concrete.

Un Intervento che Scuote il Parlamento

Nel corso del suo discorso, Draghi ha espresso una forte frustrazione per l’apparente inattività e l’incapacità di adottare politiche efficaci da parte dei membri del Parlamento Europeo. In un passaggio che ha subito suscitato ampie reazioni mediatiche, ha dichiarato:«Dite no al debito pubblico, dite no al mercato unico, dite no alla creazione di un’unione dei mercati dei capitali. Non si può dire di no a tutto! Altrimenti, per essere coerenti, si deve anche ammettere di non essere in grado di rispettare i valori fondamentali per i quali è stata creata l’Unione Europea. Quindi, quando mi chiedete cosa sia meglio, cosa sia meglio fare ora, io dico: non ne ho idea, ma fate qualcosa.» Queste parole hanno evidenziato come, secondo Draghi, l’Europa rischi di rimanere intrappolata in una spirale di discussioni sterili, a meno che non si passi a decisioni e interventi reali.

Il Rapporto “Il futuro della competitività europea” e l’Urgenza di Agire

Cinque mesi fa, Draghi aveva presentato il rapporto intitolato Il futuro della competitività europea, commissionato dalla Commissione Europea. In tale documento, Draghi aveva sottolineato che la priorità assoluta era intervenire con rapidità e coordinazione. Secondo il rapporto, per evitare che l’Europa venisse sopraffatta dalla concorrenza – soprattutto quella proveniente da Cina e Stati Uniti – sarebbe necessario attuare riforme strutturali profonde e incrementare significativamente gli investimenti, in particolare in settori strategici quali le tecnologie ecosostenibili e l’intelligenza artificiale.

Draghi avvertiva che, senza un’azione condivisa, il continente rischierebbe non solo di subire un declino competitivo, ma anche di perdere la capacità di stimolare una crescita sostenibile e innovativa. Egli ribadiva l’importanza di tradurre il dibattito in risultati concreti, domandandosi: «Oggi, cinque mesi dopo, noi… cosa abbiamo fatto? Abbiamo discusso, ma cosa abbiamo ottenuto dalla discussione? Spero che la prossima volta, se mi inviterete, potremo parlare di risultati tangibili.»

Interpretazioni e Reazioni Divergenti

Mentre alcune testate euroscettiche hanno cercato di interpretare il tono aspro di Draghi come segno di disillusione verso l’Unione Europea, il messaggio rimane incentrato sulla necessità di una maggiore integrazione e collaborazione. In diverse occasioni, ha ricordato che problemi di portata globale – come quelli legati alla sicurezza e alla difesa – richiedono un impegno collettivo che vada ben oltre gli interessi nazionali.

L’intervento di Mario Draghi al Parlamento Europeo rappresenta un forte invito a passare dall’apparenza della discussione a una politica d’azione concreta. Le sue parole mettono in luce l’urgenza di riforme coraggiose e investimenti mirati, elementi indispensabili per rilanciare la competitività europea in un contesto internazionale sempre più competitivo. Il messaggio è chiaro: è giunto il momento di agire in modo coordinato per preservare i valori e la capacità innovativa dell’Unione Europea, evitando di essere sopraffatti dalle potenze emergenti.