Nel panorama economico italiano, la presentazione della Legge di Bilancio per il 2025 ha sollevato molteplici interrogativi. Apparentemente, si tratta di un provvedimento di 30 miliardi di euro, con una copertura di 21 miliardi derivante da riduzioni di spesa o nuove entrate e un deficit di 9 miliardi. Tuttavia, una lettura attenta rivela alcune criticità che potrebbero avere un impatto significativo sul bilancio pubblico e sui contribuenti.
Un primo punto riguarda il sistema pensionistico. Nonostante le promesse elettorali di revisione della Legge Fornero, quest’ultima resta intatta. Le pensioni minime vengono rivalutate del 2,7%, e i meccanismi di uscita anticipata, come “Quota 103” e “Opzione donna”, vengono confermati, con alcune variazioni. Tuttavia, vi è una spinta contraddittoria: mentre si agevola il pensionamento anticipato, si rafforza anche il cosiddetto “bonus Maroni”, che incentiva i lavoratori a restare in attività oltre i requisiti minimi per la pensione.
Passando al cuneo fiscale, la riduzione viene confermata ma con una nuova struttura che potrebbe avere effetti diversi sulle finanze pubbliche. Infatti, la misura sarà suddivisa tra agevolazioni contributive e detrazioni fiscali, con un impatto complessivo stimato di circa 13 miliardi di euro.
Un altro tema centrale è il deficit sanitario, coperto temporaneamente con un rinvio delle detrazioni fiscali per banche e assicurazioni. Questa soluzione, tuttavia, crea un’incertezza per gli anni futuri, in quanto le detrazioni sospese dovranno essere recuperate, aprendo a un possibile “buco di bilancio”.
Sul fronte fiscale, si segnalano anche la mancata riduzione dell’aliquota Irpef del secondo scaglione e l’introduzione di un nuovo regime di tassazione per i cripto-asset, che passerà dal 26% al 42%, un segnale delle difficoltà di cassa del governo.
Infine, sebbene per ora le modifiche al catasto e alle accise sui diesel siano state accantonate, è evidente che rimangono temi aperti nel dialogo con l’Unione Europea. Questi argomenti potrebbero tornare in auge nelle future revisioni della manovra.
In sintesi, la manovra 2025 si presenta come un esercizio di equilibrio, in cui le coperture restano incerte e alcune decisioni sembrano rinviate. Sarà fondamentale monitorare l’andamento della crescita economica e delle entrate tributarie nei prossimi anni per comprendere appieno gli effetti di queste scelte sul bilancio pubblico e sui contribuenti.