Il bilancio dell’Unione Europea per il 2025 rappresenta un momento cruciale per definire il futuro dell’Europa in un contesto di sfide economiche, sociali e ambientali senza precedenti. Le recenti proposte del Consiglio europeo, che delineano una politica di tagli, hanno suscitato ampio dibattito e preoccupazione tra i membri del Parlamento europeo. In particolare, l’Onorevole Lupo, del Gruppo S&D, ha espresso forti critiche riguardo alle scelte che sembrano mettere a rischio alcuni dei programmi più significativi dell’Unione, come Horizon Europe ed Erasmus+.
In questa intervista esclusiva, l’Onorevole Lupo condivide la sua visione su come il bilancio 2025 dovrebbe essere strutturato per sostenere la crescita economica e sociale dell’Unione, garantendo allo stesso tempo equità e coesione tra gli Stati membri. Analizzando le priorità per un’Europa più inclusiva e sostenibile, Lupo affronta anche le sfide politiche poste dalle recenti elezioni europee e discute le strategie necessarie per affrontare questioni cruciali come la transizione ecologica, la sicurezza comune e la lotta alle disuguaglianze sociali ed economiche.
Onorevole Lupo, in che modo ritiene che il nuovo bilancio europeo 2025 possa essere strutturato per sostenere la crescita europea?
Il nuovo bilancio europeo 2025 , così come evidenziato dal Consiglio nella seduta plenaria del Parlamento europeo di Settembre delinea una direzione che va verso una politica di tagli in contraddizione sia con il discorso programmatico con cui Ursula von der Leyen è stata eletta per il suo secondo mandato sia con il rapporto sul futuro della competitività’ europea presentato da Mario Draghi, che chiede investimenti per 800 miliardi di euro l’anno per il rilancio dell’economia europea. La posizione del Consiglio sul Budget 2025 colpisce duramente alcuni dei più grandi successi europei come Horizon Europe – il programma di finanziamento chiave per la ricerca e l’innovazione – o Erasmus+, che assicura gli scambi accademici ed è estremamente vantaggioso per i giovani. Le recenti elezioni europee hanno inviato un chiaro messaggio: per una maggiore solidarietà tra gli Stati membri e per maggiori investimenti in politiche e programmi, abbiamo bisogno di finanziamenti adeguati e, naturalmente, di utilizzarli per migliorare la vita delle persone. Questo appello non può tradursi in ulteriori tagli di bilancio e in una riduzione delle risorse indispensabili per aiutare i nostri cittadini a superare questi tempi difficili. Dobbiamo fare di più e meglio insieme, non di meno
Come membro del Gruppo S&D mi sto impegnando per evitare tagli indiscriminati al bilancio e garantire un bilancio incentrato sulle persone, sul sostegno agli investimenti mirati a migliorare la vita dei cittadini ed a rafforzare la competitività dell’ Unione. Il sentimento di insicurezza verso il domani è troppo diffuso tra gli europei. Dobbiamo superare queste paure e provvedere ai bisogni delle persone di fronte a così tante sfide. In tempi di populismo crescente e di messaggi antieuropei diffusi da molti partiti di destra, il modo migliore per rassicurare i nostri cittadini sui benefici dell’UE è garantire che il bilancio dell’UE faccia una differenza tangibile e visibile nelle loro vite.
- Quali sono, secondo lei, le priorità che il bilancio dell’Unione Europea dovrebbe avere per garantire una crescita equa e sostenibile in tutti gli Stati membri, tenendo conto delle diverse esigenze economiche?
Il bilancio deve essere ispirato al criterio sociale come principio trasversale per il finanziamento di tutte le politiche e misure e deve proporsi di combattere le diseguaglianze così come sta facendo il Next generation EU. Deve in particolare ridurre le diseguaglianze di genere, sociali, territoriali. L’uguaglianza e la giustizia sociale restano gli obiettivi prioritari dell’Unione Europea e questo è parte essenziale del programma che Il Presidente della commissione europea ha illustrato in seduta plenaria a Strasburgo prima di ottenere i nostri voti. Chiediamo a tutti i Commissari designati di essere coerenti con il discorso programmatico della Presidente della Commissione. Ed è per questo che chiederemo al nuovo Commissario designato Fitto di condividere l’obiettivo della coesione territoriale e di chiarire la contraddizione con il rispetto dell’autonomia differenziata prevista in Italia dalla legge Calderoli.
- Onorevole Lupo, dopo le europee, quali cambiamenti prevede nella direzione politica e nelle priorità dell’Unione Europea?
Purtroppo la nuova commissione europea avrà soltanto quattro Commissari di aria progressista, bisognerà quindi dare un ruolo politico più forte al Parlamento e richiedere forte coerenza al Presidente della Commissione europea rispetto al programma illustrato nel discorso programmatico. La Presidente della Commissione europea non può cedere alle pressioni degli Stati membri guidati dalla destra. È fondamentale riconfermare le priorità dell’Europa per gli investimenti comuni a sostegno delle aree territoriali più deboli, per la tutela dell’ambiente, per la salute dei cittadini europei, per il lavoro, per le attività sociali, per l’inclusione, per i giovani, per i settori strategici tra i quali l’agricoltura e la pesca. Un’attenzione particolare meritano le regioni del sud d’Europa ed in particolare le isole che soffrono forti svantaggi competitivi come la Sicilia e la Sardegna.
- Come ritiene che l’Europa possa affrontare le sfide future, come la transizione ecologica, la sicurezza comune e le disuguaglianze sociali ed economiche?”
Affrontare queste sfide richiederà un impegno coordinato ed un approccio integrato se vogliamo che l’Europa possa diventare un modello di sviluppo sostenibile ed inclusivo a livello globale. Ma per affrontare queste sfide abbiamo bisogno di grandi risorse finanziarie e sarà fondamentale avanzare nel dibattito sulle nuove risorse proprie dell’UE. Sarà cruciale trovare un equilibrio tra la necessità di maggiori entrate e le preoccupazioni dei paesi membri, garantendo al contempo che le nuove risorse contribuiscano a obiettivi comuni e a uno sviluppo sostenibile.