Nel corso del Consiglio federale della Lega, il segretario Matteo Salvini ha dichiarato la libertà di coscienza per i parlamentari e consiglieri regionali del partito sulla questione del fine vita. La Lega non adotta una posizione univoca su questo tema delicato, lasciando ogni esponente libero di esprimersi in base alle proprie convinzioni personali.
Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha sostenuto l’approccio proposto da Salvini. Zaia aveva già precedentemente promosso una legge di iniziativa popolare sul fine vita, che era stata respinta dal Consiglio regionale del Veneto. In quella circostanza, Salvini aveva ribadito che “la Lega non è una caserma” e che il partito rispetta il pluralismo delle opinioni, pur dichiarandosi personalmente favorevole all’esito della bocciatura.
Il dibattito sul fine vita rimane aperto in diverse regioni italiane, tra cui la Lombardia, dove il Consiglio regionale è in procinto di discutere un progetto di legge proposto dall’associazione Luca Coscioni. Anche in Senato, il tema è attualmente all’attenzione delle commissioni Giustizia e Affari Sociali, con un disegno di legge sulla morte medicalmente assistita che sarà oggetto di ulteriori confronti politici nei prossimi mesi.