La recente elezione di Massimiliano Romeo a segretario della Lega Lombarda ha riacceso il dibattito interno al partito tra il ritorno alle origini regionali e l’attuale impostazione nazionale di Matteo Salvini. Romeo ha sottolineato il merito dei risultati raggiunti dalla Lega in Lombardia, mentre Salvini ha ribadito l’importanza della scelta nazionale, definendola irreversibile. Questa dinamica riflette una tensione storica all’interno del partito: da una parte, l’idea di un movimento regionale che difenda specificatamente gli interessi del Nord Italia, dall’altra, l’ambizione di Salvini di trasformare la Lega in un partito sovranista a livello nazionale. Il calo dei consensi al Sud, accentuato dalle recenti sconfitte elettorali, e le resistenze interne, soprattutto in Veneto, rappresentano sfide significative. Luca Zaia e la componente veneta, ad esempio, hanno inviato segnali critici a Salvini, minacciando una corsa autonoma alle regionali del 2025 qualora fosse ceduta la candidatura a Fratelli d’Italia, che punta a governare una regione del Nord. Al contempo, Giorgetti ha evidenziato la necessità di ritrovare coesione interna, definendo il partito una “comunità”. Sullo sfondo, temi come l’autonomia regionale e l’identità politica restano centrali, mentre la Lega cerca di evitare che frizioni interne e nuove iniziative, come quella del generale Vannacci, possano ulteriormente frammentarla.
“Lega Lombarda: Romeo spinge per il ritorno al Nord, Salvini ribadisce l’identità nazionale
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