Negli ultimi decenni, la narrativa dominante nel mondo dell’arte ha spesso dipinto gli artisti cinesi come coloro che copiano dall’Occidente. Tuttavia, la recente controversia tra il celebre artista performativo cinese He Yunchang e lo svizzero Yann Marussich ribalta questo stereotipo. Secondo una dichiarazione pubblicata dallo Studio He Yunchang su Weixin, alcune opere di Marussich realizzate tra il 2016 e il 2019, in particolare “EL CUBO” (2019), sarebbero quasi identiche a quelle create da He Yunchang più di un decennio prima. L’accusa è di plagio, con il 2019 “EL CUBO” che risulterebbe per il 95% simile a “General’s Order” (2005), una delle performance più iconiche dell’artista cinese. Questo caso dimostra che la copia e l’appropriazione non sono un fenomeno esclusivamente cinese, ma possono verificarsi in entrambe le direzioni.
Chi è He Yunchang?
He Yunchang (何云昌), nato nel 1967 a Kunming, nella provincia dello Yunnan, è una delle figure più influenti nell’arte performativa internazionale. Con una carriera costruita su performance estreme che testano i limiti della resistenza fisica e psicologica, He utilizza il proprio corpo come strumento per esplorare temi di resistenza, libertà e sacrificio umano. Il suo lavoro è stato presentato in prestigiose istituzioni, tra cui la Biennale di Venezia, la Tate Modern e il MoMA, consolidandolo come una delle voci più originali e radicali nel panorama della performance art.
Tra le sue opere più celebri figurano:
- “Holding the Pillar” (2003): Ha immerso il suo braccio nel cemento per 24 ore, evocando una riflessione sulla relazione tra sacrificio fisico e determinazione spirituale.
- “Casting” (2004): Si è sigillato all’interno di un blocco di cemento per 24 ore, esplorando i limiti della resistenza umana e il rapporto tra corpo e materia inerte.
- “General’s Order” (2005): Ha versato del cemento sul proprio corpo mentre giaceva immobile, incapsulandosi progressivamente in una scultura vivente, simbolizzando la repressione sociale e la resilienza individuale.
- “A Meter of Democracy” (2010): In questa performance estrema, He Yunchang si è sottoposto a un’incisione chirurgica lunga un metro sul lato destro del corpo, eseguita senza anestesia. A proposito di quest’opera, He Yunchang mi disse qualcosa che mi ha colpita profondamente: “La legge può dominare la nostra vita in tanti modi, ma nessuno può intervenire su come utilizzo il mio corpo.” L’opera simboleggia il sacrificio e l’apertura verso la verità politica e sociale, indagando i limiti della libertà individuale e collettiva.
- L’accusa contro Yann Marussich
- La controversia nasce dal fatto che alcune opere di Yann Marussich, in particolare “EL CUBO” (2019), sembrano ricalcare da vicino l’estetica e i concetti delle performance di He Yunchang. Marussich, noto per le sue esplorazioni dell’immobilità e della trasformazione corporea, ha realizzato diverse performance in cui il corpo dell’artista viene sigillato in materiali solidificanti, un concetto che He Yunchang aveva già sperimentato oltre un decennio prima.
- Secondo lo Studio He Yunchang, la somiglianza tra EL CUBO e General’s Order è talmente evidente da costituire una chiara violazione della proprietà intellettuale. La dichiarazione dell’atelier cinese sottolinea la necessità di un maggiore rispetto per l’originalità artistica, evidenziando come spesso il pregiudizio occidentale tenda a ignorare i casi in cui sono gli artisti europei a ispirarsi, eccessivamente, al lavoro dei colleghi cinesi.
- Questa vicenda rappresenta un caso che non va trascurato nel dibattito sulla proprietà intellettuale nell’arte contemporanea. L’arte performativa, per sua natura effimera, è difficile da proteggere attraverso i tradizionali meccanismi del copyright. Tuttavia, episodi come questo mostrano la necessità di sviluppare strumenti più efficaci per tutelare il lavoro degli artisti, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.
- A Chang’s Persistence di Ai Weiwei