ITALO FOSCHI, LO SQUADRISTA E IL FRANCOBOLLO

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Ho giurato piu’ volte , come Ministro e Sottosegretario di Stato, fedelta’ alla Costituzione della Repubblica Italiana, che non e’ vero sia antifascista , termine che nel testo non esiste, ma che detta principi e valori contrari ad ogni totalitarismo comunista, fascista o nazista che sia.

Di questo mi sono ricordato quando ho scoperto all’ inizio di giugno, come membro della Consulta Filatelica, a cui nessuno aveva chiesto un parere, che nella stessa settimana sarebbero stati emessi due francobolli, uno celebrativo di Giacomo Matteotti ed un altro per un certo Italo Foschi.

Una rapida indagine mi ha permesso di appurare che Foschi veniva ricordato come fondatore della squadra di calcio della Roma, omettendo pero’ di considerare la storia del personaggio che , secondo le linee guida ministeriali , per essere celebrato, deve ” aver avuto un impatto eccezionalmente rilevante sul territorio e/o sulla comunita’ italiana. “

Scopro allora che Foschi e’ stato un violento squadrista romano, sodale e compiaciuto sostenitore di Amerigo Dumini, l’ assassino di Matteotti .

Italo Foschi venne epurato in seguito dallo stesso fascismo al potere per il suo estremismo e si dedico’ alla carriera prefettizia, che concluse nella Belluno occupata dai nazisti nell’ autunno del 1944 come Prefetto della RSI, collaborando con le SS per inviare nei campi di sterminio tedeschi gli ebrei locali: processato e condannato nel dopoguerra se la cavo’ con un condono.

A chi mi obietta che si parla di calcio, ricordo che per le infami leggi razziali una decina di allenatori stranieri ebrei, della cosiddetta ” scuola danubiana ” furono allontanati dall’ Italia e Arpad Weisz, vincitore di uno scudetto con l’ Inter Ambrosiana e due con il Bologna, fu costretto ad emigrare in Olanda, dove venne catturato dai nazisti ed eliminato ad Auschwitz con i suoi famigliari.

Renato Sacerdoti, Presidente e fondatore proprio della Roma, cacciato dal suo ruolo, sopravvisse allo Shoah nascondendosi in un convento.

Meno fortunato di lui Renato Jaffe, ex Presidente del Casale, vincitore del del Campionato del 1914, catturato e morto in campo di sterminio.

La Consulta Filatelica del 20 giugno , convocata dopo l’ emissione , aveva chiesto per tutti questi motivi, l’ immediato ritiro dalla vendita di questo francobollo che mentre scrivo, purtroppo, e’ ancora in corso e con piena validita’ postale per l’ Italia e per l’ Estero.

Mi domando, nel giorno della rielezione di Ursula Von der Leyen a Presidente della Commissione europea, quale beneficio possa venire al nostro paese e al nostro governo, che appoggio in quanto composto anche da Forza Italia – Popolari Europei, di presentarsi davanti all’ Europa ed al Mondo

con un messaggio politico filatelico cosi’ devastante, a meno che oltre alla colpa, scusabilissima , non ci sia anche del dolo.