Oggi i processi di inclusione sono al centro del dibattito sulla scuola. Da più parti si sente affermare che promuovere l’inclusione e la diversità in età prescolare sia fondamentale per creare ambienti educativi accoglienti, rispettosi e stimolanti per tutti i bambini, soprattutto quelli con bisogni speciali, e per fondare le basi di una società più equa.
È un diritto di ogni bambino frequentare una scuola capace di coltivare relazioni positive e di garantire uno sviluppo adeguato. Qualsiasi famiglia con un figlio disabile può testimoniare come può essere difficoltoso per un bambino con disabilità inserirsi proficuamente in un ambiente scolastico nuovo, soprattutto se è la prima volta che lo frequenta e che si trova in un contesto diverso da quello familiare a cui è abituato.
Una scuola e una società inclusive implicano che tutti i soggetti si possano sentire rispettati e parte di una comunità accogliente, i cui membri si aiutano vicendevolmente. Per questa ragione una scuola che è capace di valorizzare le diversità dentro una società in grado di tutelarle è anche capace di creare alleanze con il territorio e con la società civile (organizzazioni, del terzo settore, istituzioni culturali ecc.) per accrescere la forza dell’inclusione e della contaminazione positiva.
I bambini con disabilità troppo spesso si trovano ad affrontare difficoltà di diversa natura e non solo a scuola, difficoltà che possono avere impatti significativi in ogni ambito dello sviluppo (sulla motricità, sul linguaggio, sulle relazioni ecc.).
Le difficoltà linguistiche, come quelle sociali, emotive, relazionali, motorie, possono essere arginate quando il lavoro di tutti coloro che credono nell’inclusione divenga parte di obiettivi civici comuni.
Parte del lavoro di un insegnante, per esempio, è quello di aiutare tutti i bambini della classe, compresi quelli con disabilità, ad apprendere e per farlo deve creare alleanze con la famiglia e con le altre agenzie educative. La scuola può perseguire obiettivi formativi più ambiziosi e creare ambienti educativi più favorevoli e inclusivi attraverso pratiche educative che promuovono e incoraggiano tutti i bambini a partecipare all’istruzione.
La ricerca suggerisce come le classi inclusive apportino vantaggi di enorme portata a tutti i soggetti interessati.
Il diritto dei bambini con disabilità di vivere e frequentare la scuola implica anche che tutti i bambini prendano parte attiva alla creazione di classi inclusive e si trasformino in agenti del cambiamento a supporto di quelli che presentano maggiori difficoltà : linguistiche, sociali ecc.