Palazzo Madama si è trasformato, per una giornata, nel cuore pulsante dell’arte barocca. In un’aula affollata e intrisa di attesa, il Professor Antonello Di Pinto – già noto per aver portato alla luce il celebre “Caravaggio di Madrid” – ha presentato un nuovo capolavoro: un Salvator Mundi attribuito a Giovanni Francesco Barbieri, meglio conosciuto come il Guercino.
La scoperta è stata svelata nel corso di un dibattito istituzionale promosso presso il Senato della Repubblica. A moderare l’incontro il Professor Pietro Di Loreto, affiancato da due relatori d’eccezione: Pietro Quattriglia Venneri di PQV Fine Art e la Prof.ressa e restauratrice Roberta Delgado.
A dirigere e coordinare i lavori è stato il Dott. Stefano Colucci, Presidente della commissione ‘Arte’ dell’Integruppo parlamentare per lo Sviluppo. Figura cardine nell’organizzazione dell’incontro, Colucci si è confermato mediatore attento e strategico tra il mondo accademico, quello politico e il collezionismo privato.
Un’opera di respiro internazionale
Il dipinto, intenso e spirituale, raffigura il Cristo Salvatore del mondo. Secondo gli studiosi, proviene da due illustre collezioni romane del Seicento: quelle delle famiglie Falconieri e Paolucci. Il Professor Di Pinto ha evidenziato i tratti maturi del Guercino, riscontrabili nella forza espressiva e nella qualità tecnica dell’opera. La ricerca archivistica, affidata allo studioso Patrizio Basso Bondini, è in fase avanzata e ha già fornito solide basi attributive.
Un parterre di eccellenze
La presentazione ha attirato ospiti di primo piano del panorama culturale. Tra questi, il Professor Claudio Strinati, autorità indiscussa nel campo della storia dell’arte; il Principe Boncompagni Ludovisi; la direzione della Fondazione Amedeo Modigliani; il cantautore e collezionista Amedeo Minghi; lo studioso Michele Cuppone; e il produttore cinematografico Salvatore Pagano. All’evento hanno preso parte anche rappresentanti del Vaticano, collezionisti di rilievo, il Dipartimento di Dipinti Antichi della Casa d’Aste Capitolium, nonché la piattaforma internazionale Catawiki, con la presenza di Giulia Santoro, responsabile del Dipartimento Dipinti Antichi, e Alessia Pasquariello, Senior Manager.
A gestire i rapporti istituzionali, la presenza elegante ed efficace di Michela Colucci, CEO di Colucci Fine Art e referente ufficiale per le relazioni della commissione Arte.
Una svolta per l’arte italiana
Questa scoperta potrebbe riscrivere le ultime fasi della produzione del Guercino, aggiungendo un tassello prezioso alla storia della pittura barocca. L’evento,ospitato al Senato, dimostra quanto la sinergia tra politica, ricerca e passione per l’arte possa portare a risultati eccezionali.
Ancora una volta, l’Italia si dimostra patria inesauribile di tesori nascosti. E grazie a protagonisti come Antonello Di Pinto e Stefano Colucci, questi tesori tornano alla luce – non solo per essere ammirati, ma per continuare a scrivere la storia.