IL BUSTO IN BRONZO

di


Il busto in bronzo, di chi? Chi è quella dama? A volte, soprattutto in giornate uggiose come quelle di fine novembre quando il cielo gravita basso su cose e anime avvolgendoli in preghiera, la guardo, la contemplo, la scruto nell’ansioso desiderio di carpirne i segreti sepolti dal tempo dietro quel viso. Chi è lei?, credo una nobildonna dell’800, almeno a giudicare dall’acconciatura dei capelli, dalla foggia della camicia e dai tratti del viso.
La comprai a Roma a buon prezzo in un negozio gestito da un buon uomo che non so se definire più un rigattiere che un antiquario, rovistai quel giorno a lungo forse alla ricerca del colpo di fortuna, come quando compri un quadro solo perché ti piace e col tempo scopri invece che hai acquistato un Rembrandt. D’improvviso mi sentii chiamato, “acquistami” mi sembrò che supplicasse. Lo feci e mi portai via la statua ancora seminascosta da un drappo dorato.
E così da quel giorno, nei momenti più uggiosi non tanto dell’anno ma della mia anima, qualche volta, passando dalla stanza dove ho posto la dama bronzea, le do degli sguardi e le rivolgo la parola.
Spero che lei prima o poi si decida a rispondermi e mi confidi quale sia il suo nome.