Editoria, pubblica lettura e libri in Italia

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Questo mio lavoro si propone come continuo di un articolo che ho pubblicato in questa sede il 16/08/2024, dal titolo Lettura, forme del libro e biblioteche: qual è la situazione italiana? Vorrei aprire un dibattito con i lettori, un dibattito in stile Pasolini nella sua rubrica “Caos” in il Tempo. Avrei piacere di dibattere sui libri, l’editoria, la lettura e le biblioteche di pubblica lettura oggi. Sono tutti argomenti, questi, che mi toccano in pieno, in prims come bibliotecario della Biblioteca civica “Romolo Spezioli”, ma anche come autore di monografie storico-letterarie e di articoli su riviste e giornali. Per prima cosa c’è da chiedersi se gli italiani leggono ancora. Ovviamente sì, ma cosa leggono? Come leggono? Quali libri acquistano? Un dato di fatto inoppugnabile è che le biblioteche di pubblica lettura, fatta eccezione per l’anno immediatamente successivo al Covid, da anni hanno le statistiche di prestito riguardanti quasi tutti i generi letterari che si stanno riducendo, due generi però hanno un trend completamente opposto, quello giallo e il rosa.

Cerchiamo ora di analizzare i dati. Secondo l’indagine di Pepe Research per l’Associazione Italiana Editor, nel 2023 sono il 74% le persone tra i 15 e i 74 anni che hanno letto almeno un libro a stampa, un ebook o ascoltato un audiolibro nei 12 mesi precedenti. Si tratta in valori assoluti di 32,8 milioni di persone. Nel 2022 l’indice di lettura era del 71%, del 68% nel 2019 pre-pandemia. Ma mentre cresce il numero assoluto di lettori, cala la percentuale di chi legge con frequenza almeno settimanale. Si legge con meno frequenza. Quest’ultima era aumentata solo nel periodo pandemico e nell’anno post-pandemico, come detto in precedenza. Ciò che a noi interessa è il dato relativo alla frequenza di lettura, essendo quest’ultima in drastico calo, ecco spiegata la riduzione delle statistiche di prestito nelle biblioteche. Gli italiani leggono poco e con poca continuità. Questi problemi sono stati affrontati nel recente convegno (27-28 settembre 2018) tenutosi presso l’Università La Sapienza di Roma dal titolo: Cosa è successo in biblioteca? Lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali. Il Convegno si è incentrato proprio sulle prospettive e le strategie da perseguire per lo sviluppo delle biblioteche pubbliche in Italia. Si è cercato di sottolineare il ruolo storico delle biblioteche nella crescita culturale di un paese, ma anche personale di molti lettori. La biblioteca è un luogo che deve categoricamente essere valorizzato, deve entrare nelle strategie dei programmi politici, poiché in Italia si è fatto e ancora si fa poco per le biblioteche.

Vorrei ora parlare di altri dati, i quali dovrebbero istillarci dei dubbi. Stando ai dati ISTAT le pubblicazioni editoriali crescono ogni anno almeno dell’1,3%. Nel 2022 sono stati pubblicati 282 titoli ogni giorno, 12 ogni ora, con un rapporto di 1,7 titoli pubblicati ogni 1.000 abitanti. Tali cifre sono aumentate notevolmente nel 2023. In Italia si pubblicano più libri di quelli che si leggono. A questo punto una domanda sorge spontanea, chi pubblica legge? La risposta è no. Tutti pubblicano, spesso cose inutili. Siamo nell’epoca dell’autopubblicazione su Amazon, o ancor peggio dell’editoria a pagamento. Gli editori, fatte rare e virtuose eccezioni, pubblicano di tutto, a patto che siano pagati. Un paese nel quale non si legge è condannato ad avere un’editoria di basso livello, poiché non è la qualità che interessa, ma la quantità.