DISREGOLAZIONE EMOTIVA

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Si parla di regolazione emotiva quando una persona possiede consapevolezza e comprensione delle proprie emozioni, è in grado di accettarle e, conseguentemente di controllare le emozioni negative e di agire in base ai propri obiettivi e, in ultimo, ha la capacità di utilizzare strategie di regolazione emotiva flessibili e adatte al contesto

Quando, di contro, vi è una scarsa consapevolezza delle proprie emozioni, si è di fronte alla base del tratto definito disregolazione emotiva, ritenuto a sua volta responsabile di condotte maladattive volte a moderare la sofferenza soggettiva, come i gesti autolesivi. In un simile contesto emotivo è ragionevole ritenere che, i sentimenti di rabbia e tristezza, possano essere facilmente attivati e che tali soggetti possano sviluppare deficit nella implementazione di un repertorio efficace e funzionale nel lungo termine di strategie di regolazione delle emozioni, il quale deficit contribuirà a confermare il senso di inefficacia e sfiducia negli altri percepito dal soggetto.

Nel corso della giornata, il nostro stato di arousal, ossia di eccitazione, si muove a tratti verso l’alto (iper-arousal) e a tratti verso il basso (ipo-arousal), contestualmente a situazioni percepite più o meno “attivanti” o più o meno “calmanti”. Fluttuare all’interno della finestra di tolleranza è totalmente normale, fino al punto in cui per varie ragioni il tono di arousal non superi verso l’altro o verso il basso i confini della finestra di tolleranza: in quel momento inizia il senso di “disregolazione”, percepito soggettivamente come un senso di essere “fuori controllo” (troppo agitati, ansiosi, attivati) o al contrario troppo “scarichi” o apatici. È possibile riconoscere lo stato di disregolazione perché questo è accompagnato da un profondo malessere soggettivo psichico, da cui si tenta di fuoriuscire.

Secondo questa rappresentazione del malessere psichico, indotto da una disregolazione del tono di attivazione neuro-fisiologica, il problema consiste nell’incapacità di trovare strategie di regolazione emotiva che consentano all’individuo di rientrare all’interno della finestra di tolleranza.