Dalla lotta contro la violenza di genere alle sfide internazionali: l’onorevole Cristina Almici, esponente di Fratelli d’Italia, ci offre una visione a 360 gradi delle priorità politiche per un’Italia più equa e protagonista.
In un momento storico in cui il nostro Paese affronta sfide cruciali, dall’attuazione del PNRR alla necessità di riforme istituzionali, passando per il ruolo sempre più centrale in Europa e sulla scena globale, emerge l’urgenza di politiche incisive e visioni strategiche. Con l’onorevole Almici esploriamo temi fondamentali, come la lotta contro la violenza di genere, la promozione della parità di genere nel lavoro e le riforme necessarie per un’Italia più moderna e competitiva.
L’intervista si apre con una riflessione sulla tragica realtà della violenza di genere e si estende a una disamina del ruolo delle istituzioni, della scuola e delle famiglie per costruire una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Non mancano approfondimenti sulle sfide del PNRR, con un’attenzione particolare alle opportunità di crescita e trasformazione che esso offre, e sull’importanza di garantire all’Italia un ruolo centrale nelle decisioni europee e internazionali.
Attraverso questa conversazione, l’onorevole Almici delinea un programma di politiche ambiziose e mirate, che pongono l’accento su prevenzione, inclusione e valorizzazione del potenziale italiano. Una visione che guarda al futuro con determinazione, proponendo azioni concrete per rispondere alle esigenze del presente e prepararsi alle sfide del domani.
Segue l’intervista completa.
Nel suo percorso politico e sociale, quanto ritiene importante sensibilizzare le istituzioni e la società civile nella lotta contro la violenza di genere? Quali misure concrete dovrebbero essere prioritarie oggi?
La violenza di genere è un fenomeno drammatico che continua a segnare la nostra società, come evidenziato dai dati tragici delle vittime di femminicidio, spesso commessi da partner o ex partner. In questo contesto, sensibilizzare le istituzioni e la società civile è fondamentale per fermare la violenza prima che raggiunga l’irreparabile. È essenziale che le politiche pubbliche si concentrino su misure di prevenzione, protezione e rafforzamento delle leggi, come il DDl Femminicidio, che ha introdotto importanti strumenti giuridici come il rafforzamento dell’ammonimento del questore e l’aumento delle pene per i reati contro le donne. Ma sensibilizzare significa anche educare i cittadini e le istituzioni a riconoscere e contrastare la violenza nelle sue varie forme, comprese quelle più subdole come la violenza psicologica e quella sui social media. La collaborazione tra Governo, associazioni, forze dell’ordine, scuole e famiglie è cruciale per costruire una cultura del rispetto e per garantire che ogni donna possa vivere libera dalla paura.
L’Italia è ancora lontana da una reale parità di genere, soprattutto sul piano lavorativo e salariale. Quali politiche intende promuovere per superare queste disparità e garantire maggiori opportunità alle donne?
L’Italia è ancora lontana dalla parità di genere, con evidenti disparità occupazionali tra uomini e donne. La carenza di politiche di conciliazione tra vita privata e professionale, insieme alla scarsità di servizi di supporto come gli asili nido, penalizza in particolare le donne con figli. Le donne, infatti, spendono in media 2,5 volte più tempo degli uomini nel lavoro domestico e di cura, con un impatto diretto sulla loro occupazione. Per superare queste disparità, è fondamentale adottare politiche che incoraggino l’integrazione delle donne nel mercato del lavoro, anche attraverso incentivi fiscali per le aziende che promuovono la parità e un accesso più ampio e a prezzi contenuti ai servizi educativi per la prima infanzia. Il reddito di libertà e il sostegno all’indipendenza economica delle donne vittime di violenza, introdotto dal Governo, è un passo nella direzione giusta, poiché fornisce alle donne risorse per uscire dalla spirale della violenza e per riacquistare autonomia.
Il 25 novembre è anche un’occasione per riflettere sull’educazione e sulla prevenzione. Come pensa che la scuola e le famiglie possano contribuire alla creazione di una cultura del rispetto e dell’uguaglianza?
La scuola e le famiglie giocano un ruolo decisivo nella formazione delle future generazioni, non solo per quanto riguarda le competenze professionali, ma soprattutto per i valori. Per contrastare la violenza di genere, è fondamentale che i programmi scolastici promuovano una cultura di rispetto e uguaglianza, insegnando fin da piccoli il valore del consenso, della parità di diritti e della dignità umana. La famiglia, purtroppo, può essere anche il primo luogo in cui si trasmettono stereotipi dannosi, per cui è necessario coinvolgere anche i genitori in un processo educativo che favorisca il rispetto reciproco. In questo senso, le campagne di sensibilizzazione e le risorse destinate alla formazione e orientamento dei genitori sono essenziali per costruire una comunità più equa e rispettosa.
Sul fronte politico, ci sono temi caldi come le riforme istituzionali, il PNRR e le strategie per affrontare le sfide internazionali. Qual è la sua visione per garantire che l’Italia giochi un ruolo da protagonista in Europa e nel mondo?
L’Italia deve avere un ruolo di protagonista in Europa e nel mondo, sia sul piano politico che economico. Le sfide globali, come la transizione ecologica, la sicurezza e la gestione delle migrazioni, richiedono un’azione coesa e lungimirante. Il nostro Paese deve fare leva sulla sua posizione geografica strategica e storica, impegnandosi in politiche di mediazione e risoluzione dei conflitti. Il PNRR rappresenta un’opportunità straordinaria per rilanciare l’economia, ma deve essere accompagnato da politiche di inclusione sociale e da un forte investimento in infrastrutture, soprattutto nei settori educativi e dei servizi sociali, per favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro. L’attuazione del PNRR deve quindi, non solo affrontare le sfide interne, ma permettere all’Italia di essere un interlocutore credibile e forte nelle discussioni europee e internazionali, in grado di proporre soluzioni innovative per il futuro dell’Unione.
In sintesi, le misure finora adottate dal Governo, come il DDl Femminicidio, il reddito di libertà, e gli incentivi per l’occupazione femminile, vanno nella giusta direzione, ma è fondamentale che si continui a lavorare anche sul piano culturale per cambiare una mentalità che ancora troppo spesso vede la donna come un soggetto secondario. La lotta contro la violenza di genere e la promozione della parità devono essere obiettivi prioritari per il nostro Paese, e queste battaglie devono essere portate avanti con impegno trasversale, coinvolgendo tutte le forze sociali e politiche.