Giuseppe Conte ha dichiarato che la sua presenza in politica è dovuta alle insistenti richieste di Beppe Grillo, sottolineando però di non essere interessato ai principi tradizionali del fondatore del Movimento 5 Stelle. Ha definito il processo costituente in corso come un’opportunità per riattivare la comunità del M5S, piuttosto che promuovere una scissione. Ha anche ammesso la possibilità di mettere in discussione la sua leadership, favorendo un confronto libero all’interno del partito. Dall’altro lato, Grillo ha criticato la direzione presa dal Movimento, evidenziando la perdita dell’identità originaria. Lo scontro tra i due leader si riflette anche sulla gestione del simbolo e del nome del M5S, temi che potrebbero portare a un braccio di ferro legale. La tensione è aggravata da un contratto di consulenza che lega Grillo al partito, ma che secondo i sostenitori di Conte è in fase di revisione per mancato rispetto degli accordi iniziali.Il dibattito interno è al centro di una fase delicata per il Movimento, che dovrà decidere se mantenere la leadership di Conte o intraprendere una strada diversa, potenzialmente separata da Grillo. I prossimi sviluppi dipenderanno dall’assemblea costituente e dalle eventuali modifiche allo statuto del partito.
Conte e Grillo: il futuro incerto del Movimento 5 Stelle
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