Recentemente, il quotidiano olandese De Telegraaf ha sollevato accuse secondo cui la Commissione Europea avrebbe utilizzato fondi dell’UE per finanziare una rete di ONG con l’obiettivo di promuovere l’agenda green dell’ex commissario Frans Timmermans. L’inchiesta cita contratti riservati, tra cui uno da 700.000 euro, destinati a orientare il dibattito sull’agricoltura. Secondo il quotidiano, attraverso il programma Life, la Commissione avrebbe sovvenzionato per anni lobby ecologiste per fare pressioni a favore del Green Deal, assegnando loro obiettivi specifici di lobbying verso eurodeputati e Stati membri per accelerare l’attuazione della strategia green. In risposta, la Commissione Europea, per voce del commissario al Bilancio Piotr Serafin, ha dichiarato che i finanziamenti del programma Life sostengono entità no profit che supportano l’attuazione delle politiche dell’Unione, in linea con le decisioni del Parlamento Europeo e del Consiglio UE. Tuttavia, Serafin ha ammesso che è stato inopportuno per alcuni servizi della Commissione sottoscrivere accordi che obbligano le ONG a fare lobby con i membri del Parlamento Europeo. Frans Timmermans ha affermato di non essere a conoscenza di alcun contratto segreto con le presunte lobby ambientaliste menzionate nell’inchiesta. Ha dichiarato: “Non ho mai concluso tali contratti personalmente e non ne sono stato direttamente coinvolto durante il mio mandato da Commissario europeo”. Timmermans ha sottolineato l’importanza di fare completa trasparenza sulle accuse e ha aggiunto che spetta all’attuale Commissione rispondere a queste questioni. Ha inoltre evidenziato che il sostegno finanziario a gruppi d’interesse come le organizzazioni ambientaliste e agricole è positivo, poiché ogni processo decisionale politico trae vantaggio da un dibattito equilibrato tra diversi interessi. Ha osservato che le grandi aziende dispongono di ingenti risorse finanziarie, mentre le organizzazioni sociali no. Queste rivelazioni hanno suscitato reazioni contrastanti. Alcuni eurodeputati hanno espresso preoccupazione per una possibile interferenza sulle dinamiche democratiche del Parlamento Europeo e per un utilizzo improprio delle risorse destinate agli agricoltori. Altri, invece, hanno difeso il finanziamento delle ONG, sottolineando l’importanza di ascoltare tutte le voci nella società e di garantire un dibattito equilibrato. La Commissione Europea ha ribadito che non c’è alcun problema nell’assegnazione di fondi UE alle ONG idonee, ma ha sottolineato la necessità di evitare che tali fondi siano utilizzati per attività di lobbying politico. Questo dibattito evidenzia la complessità nel bilanciare il sostegno alle organizzazioni della società civile e la necessità di garantire trasparenza e integrità nel processo decisionale dell’UE.
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Bufera su Frans Timmermans: Fondi UE alle Lobby Green e Accuse sul Green Deal
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