Fra saggezze non conquistate, successi, tonfi e accettazione o rifiuto di “Colui” da cui tutto dipende e che tutto dà o toglie
Propongo una stringata riflessione su quel percorso e obiettivo di vita che non tutti raggiungono. Ma per il quale vale la pena, ogni tanto, fare un mini-bilancio.
Già questo assunto, relativo al fatto che non tutti concludono un decente percorso di vita, può far elucubrare sulla convenienza di una sosta meditativa, momentanea e ciclica.
Ci basterà poco tempo.
Se qualche GenZ leggerà, avrà l’opportunità (che ora vede naturalmente e un po’ imprudentemente lontana) di controllare a che punto è la sua rotta di via.
Il lasso di tempo che li separa fra giovinezza-maturità – terza età, è molto più corto di quanto possano immaginare.
Tutti noi, chiamati da loro Boomers (spesso con tono canzonatorio o sferzante) abbiamo attraversato questo spazio temporale a velocità neutrina senza rendercene conto. E…bum! eccoci al quarto di secolo corrente nel quale scopriamo di avere in comune; tutto quanto è incredibilmente e a volte inspiegabilmente successo, quanto abbiamo raggiunto ma, soprattutto, quanto abbiamo schivato (è anche il caso di mettere in bilancio).
Un caleidoscopio di frammenti vitali vissuti che si susseguono in ordine sparso. E sono tanti. Tanti quanto il tempo già volato.
Un caleidoscopio di : drammi, felicità, soddisfazioni, frustrazioni, successi, insuccessi, perdite ( a volte meno male, si capirà più avanti nella vita), tutto troppo rapidamente.
Ciò detto, prima si impara il fondamentale e discriminante valore del tempo, prima si capisce come di fronte a questo signore tutto assume connotazioni semplici, complesse, diverse, sagge, sciocche. Accettandolo (ci conviene) e vivendolo intensamente e quotidianamente (anche capitalizzando quei “sani” momenti di solitudine rigenerante) possiamo migliorare grazie a quello che il “Signore tempo” ci mette sul cammino, selezionando il benessere, aggiungo io, e allontanando per contro ciò che offende il tuo personale tempo a disposizione, compresi i vampiri energetici.
Un prezioso film fantascientifico ambientato in un futuro distopico, ha come oggetto di scambio per ogni cosa, lusso, esigenza o servizio…il tempo, diventando quest’ultimo la valuta corrente che tutto può permettere: comprese la vita e la morte. (IN TIME di Andrew Niccol).
Tornando a noi, non si pensava da giovani andasse tutto così di fretta. C’era una percezione del tempo differente, legata a una vita più slow. Una esistenza fatta ancora di relazioni sociali dal tempo dilatato, poche macchine veloci, lavori che dipendevano dalla sola velocità umana e così via.
Figurarsi se si poteva immaginare che qualche sano/insano matto geniale si sarebbe inventato dentro uno scassato garage, quello che nascerà poco dopo… Fantasie risibili per un bel po’, trasformate invece in scoperte che cambieranno il corso di storia e umanità. Era la generazione Nerds dell’epoca che è diventata quella dei derisi Boomers da parte di una pletora di giovani d’oggi. Una rivoluzione tecnologica che ha portato progresso unitamente a involuzioni sociali, rapportuali e una proporzione vita-tempo decisamente più incalzante.
Anche il GenZ attuale, fra 50 anni (o forse molto prima chi lo sa) si troverà a dover correre. Perchè il cambio portato dalla tecnologia, e da non so chi o di che generazione sarà, avrà verosimilmente un passo diversamente veloce da quello contemporaneo.
Quindi, per quasi tutti passano gli anni velocemente; calano la forza e la velocità, aumentano o dovrebbero aumentare saggezza ed esperienza di cui:
- forza e velocità calanti sono inarrestabili per tutti.
- saggezza ed esperienza possono essere uno scopo e un traguardo ma, a giudicare da come va il mondo (dalla quotidianità comportamentale umana ai massimi sistemi decisionali), spesso, non risultano pervenute. Un po’ come ricercare le previsioni meteo della remota Isola Tristan da Cunha.
L’altra faccenda del raggiungimento della stabilità emotiva conquistabile grazie all’avanzare degli anni, è pur essa materia scivolosa. Anche qui, dai propri genitori disfunzionali, agli insegnanti, ai coetanei maturi di ogni ceto e latitudine, abbiamo antologie di “DIPENDE”.
Le relazioni interpersonali non sono poi così maggiormente profonde per forza…neanche in terza età. DIPENDE. Il tempo, se hai la fortuna di averlo, te ne dà la possibilità (che non è poco), il resto dipende da come investi o spendi questa moneta immateriale dal valore infinito.
I più, si è notato che tendono a seguire con maggior propensione e ben volentieri la propria natura per tutta la vita, penalizzando però la crescita personale, quella altrui, le relazioni ecc. impattando negativamente sulla società, della quale si ha in conseguenza una percezione (e forse non solo una percezione) egoista, egocentrica, opportunista e quanto di male si possa pensare, salvo qualche illuminazione che irrora uno degli strumenti umani più forti, almeno a mio avviso : LA SPERANZA. Come nei vitali enigmi di Turandot.
Onorando o svalutando “colui” senza il quale nulla è fattibile. Il tempo.
Intermezzo:
LA RANA E LO SCORPIONE
Uno scorpione vuole attraversare lo stagno e chiede alla rana di trasportarlo al di là sulla sua schiena. La rana obietta dicendogli:
-fossi matta, se ti carico, mi pungerai e annegheremo.
Il logico scorpione ribatte:
-se facessi come dici tu, annegherei anche io…e non sarebbe nè logico nè intelligente.
La rana, convinta, carica lo scorpione…ma a metà del guado lo scorpione punge violentemente la rana con istinto omicida. Mentre ambedue affondano, la rana gli urla: - Sei pazzo! perchè lo hai fatto…ora moriremo tutti e due!
Lo scorpione, beffardo ribatte: - Lo so, non posso farci niente…è la mia natura.
Il seguire la propria natura possiede luci ed ombre. Sostengo che, durante questo percorso temporale evo o involutivo si debba cercare un equilibrio comportamentale allargato nella sua visione, al fine di poterci permettere una ricerca della strada migliore, non immediatamente chiara, spesso fosca, però verosimilmente più affidabile e proattiva in futuro, verso le età sensibili che arrivano col trascorrere del tempo.
Scoprire se la propria indole consiglia generalmente bene o meno, è affare che dipende da più fattori ; autoanalisi, autocritica, volontà di miglioramento ecc., e dal tempo anch’essa.
Lo scorpione che “non può farci niente” è una lampante metafora di come questa inclinazione naturale, se non controllata, maturata col tempo o messa sotto equilibrio, possa diventare fatale pure per se stessi.
Il declino fisico che cerchiamo di decelerare con più o meno dignità, lo stato di salute più precario e aggredibile, il rallentamento dei riflessi e l’isolamento sociale (che secondo studi equivale alla tossicità di moltissime sigarette fumate anche se non si è fumatori), sono una prospettiva che fa venir voglia di auto-esiliarsi su Marte come il Dr. Manhattan.
Eppure, con queste prospettive, i più combattono con estremo coraggio; mostri personali, sfide quotidiane, malattie, ostracismi e un milione di altre difficoltà terrene, mentre invecchiano oltretutto. Mentre passa inesorabile il tempo.
Anche se nell’arco della vita incontri tantissimi volti mascherati, deludenti, traditori, opportunisti e senza amore continui, se non a seguitare a credere, a cercare di non isolarti troppo ballonzolando, a volte confuso, fra l’asocialità e la socialità
Non hai più voglia di discussioni inutili, rabbiose, vuote…eppure devi mantenere un filo di contatto, seppur di filaccia, per colpa dei restanti mille perchè non vorresti avere più davanti, ma che il tempo seguita a metterti sulla strada.
Vorresti prenderti più tempo per quella persona che conosci meglio o credi di conoscere meglio – te stessa/o- ma che forse nonostante l’età hai ancora poco compreso o quanto meno, si spera solo a volte, fatichi a governare. Eppure hai già una età! Ne è passato di tempo.
Hai una voglia infinita di dare prima un silenzio e poi la tua assenza.
Non vedi più le cose con quel fantastico senso d’ illusione un po’ infantile ma rassicurante, perchè ormai hai le lenti graduate che ti fanno vedere (o dovrebbero) cosa sià il crudo più efficace disincanto, contro il quale non ci puoi far niente perchè il tempo è passato e molte cose sono successe. Trasformandoti.
La ricerca della profondità nel prossimo diventa una necessità imprescindibile per taluni.
Per altri meglio il rifugio nella leggerezza.
Dicono quelli più anziani di te che bisogna, a un certo punto, “lasciar andare”…ma molti di loro sono i primi a non esserci riusciti. Mi domando ancora come si faccia a lasciar andare certe cose.
Insomma, non è mai finita fin quando non è finita.
Ma quando si capirà che è veramente finita, credo, allora sì che “lasceremo andare”, e non potremo che desistere. Tutti nello stesso modo.
E’ solo questione di tempo.