Sono passati 25 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, una data indelebile, così come la figura politica ed il grande carisma che lo contraddistingueva. Un quarto di secolo che ci ricorda sovente quanto importante sia stato per l’Italia un uomo come Craxi; intelligente, sagace ma soprattutto profetico. Uno statista che manca tanto alla politica e al nostro paese. Al di là delle singole vedute, delle ideologie, su questo si potrebbe dibattere all’infinito, di lui mi piace sottolineare la presenza rassicurante, le immani doti ed il pensiero lungimirante. Riaffiora, inevitabile, l’episodio di Sigonella, avvenuto nell’ottobre del 1985, quasi 40 anni fa. Craxi in quell’occasione si rese protagonista assoluto, sfidando l’ego e la forza degli Stati Uniti di Reagan, un’acme diplomatico a livello internazionale senza precedenti, una pagina di storia da insegnare e tramandare alle nuove generazioni. Senza piegarsi, a petto in fuori e a testa alta, ricordò agli Usa chi erano gli italiani e soprattutto cos’era l’Italia. Profondo dispiacere invece, per l’ultima parte della sua vita, l’esilio e la dipartita ad Hammamet, un destino che probabilmente si poteva evitare, ma la storia di ciò che è stato non si cancella. Così in una nota il Senatore di Forza Italia Raffaele De Rosa, Capogruppo in Commissione Affari Esteri e Difesa.
Anniversario morte Craxi, De Rosa(Fi): “Statista che manca tanto alla politica e al paese”
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