Andrea Casu è una figura emergente nel panorama politico italiano.
Nato a Roma nel 1981, Casu ha intrapreso la sua carriera politica fin da giovane, facendosi strada attraverso diverse esperienze amministrative e ricoprendo ruoli di leadership all’interno del Partito Democratico (PD). Oggi è Deputato della Repubblica, eletto a Roma nella lista del Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista, Segretario con Delega d’Aula del Gruppo Parlamentare e Vicepresidente della IX Commissione. Si distingue per il suo impegno su tematiche sociali, diritti civili e sviluppo urbano sostenibile. La sua visione politica si caratterizza per un forte radicamento nei valori progressisti e per un’attenzione particolare ai bisogni delle comunità locali, il che lo ha reso una voce influente nel dibattito pubblico romano e nazionale. In questo articolo, esploreremo il percorso di Andrea Casu, le sue principali iniziative politiche e l’impatto del suo lavoro all’interno del Partito Democratico e nella città di Roma.
Onorevole Casu, qual è la sua posizione sull’autonomia differenziata? Crede che possa contribuire a un’Italia più efficiente, o rischia di accentuare le disuguaglianze tra le regioni?
L’Italia è divisa in due, tra cittadini di serie a e di serie b. Tra chi ha libero accesso a servizi sanitari, scolastici e di trasporto efficienti e di qualità e di chi può permetterseli solo pagando. Non è solo una divisione tra nord e sud ma taglia trasversalmente tutto il paese, tra nuclei urbani e aree interne, tra centri storici e periferie. Questa riforma non affronta la vera ferita aperta perché non mette un solo euro per garantire a tutte e a tutti gli stessi Livelli Essenziali di Prestazione (LEP). Senza questo passaggio preliminare non possiamo nemmeno parlare di autonomia, ma solo di differenziazione sempre più feroce e dilagante. Per questo l’unico contributo che può offrire è alla propaganda di Matteo Salvini. E l’immagine del voto finale alla Camera, con tutte le opposizioni che alzano il tricolore cantando l’inno mentre i parlamentari della Lega agitano i propri i vessilli regionali, lo dimostra. E non siamo solo noi parlamentari che abbiamo votato contro a pensarlo, se in dieci giorni dall’apertura della possibilità di sottoscrivere il referendum abrogativo siano già state raccolte molte più delle 500 mila firme necessarie in tutta Italia, al Sud e anche al Nord nonostante il caldo d’agosto e la fila ai banchetti.
Onorevole Casu, quali misure specifiche intende adottare per garantire il rinnovo del CCNL degli Autoferrotranvieri, considerando la scadenza già avvenuta?
E’ necessario potenziare immediatamente il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale. Su questo tema come Partito Democratico con una risoluzione in commissione prima e con una mozione in aula poi stiamo portando avanti un’azione parlamentare costante e in occasione della conversione del Decreto Infrastrutture è stato approvato in Aula il mio ordine del Giorno che impegna il Governo a farlo in tempi rapidi, adeguandolo all’inflazione e ai nuovi fabbisogni tecnologici del settore. Incomprensibilmente, però, la maggioranza ha chiesto di farlo con una riformulazione che ha cancellato ogni riferimento al necessario rinnovo del CCNL degli Autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre. Una situazione insostenibile che la politica non può continuare a ignorare. Al fianco della segretaria Elly Schlein non smetteremo mai di batterci in ogni sede per non lasciare mai sole le lavoratrici e i lavoratori che ogni singolo giorno, affrontando anche le sempre più numerose aggressioni, sono impegnati in prima linea sulle nostre strade per garantire il diritto alla mobilità sicura e sostenibile per tutte le cittadine e i cittadini.
Può chiarire quali sono le conseguenze previste per il trasporto pubblico locale se non si raggiunge un accordo sul rinnovo contrattuale?
Terribili, perché già oggi i lavoratori del tpl sono in fuga per via di salari troppo bassi rispetto a condizioni di lavoro sempre più difficili. Il Governo finge che il problema non esista, trovano i soldi per aprire un poltronificio intorno a un progetto del Ponte sullo Stretto che non sappiamo nemmeno se vedrà mai la luce e non per chi ogni giorno guida un autobus o accoglie i cittadini nelle stazioni, per rinnovare i sussidi ambientalmente dannosi e non per garantire l’efficienza dei servizi di trasporto pubblico. Lo sciopero di 8 ore promosso da tutti i Sindacati per il prossimo 9 settembre è la logica conseguenza di una situazione ormai insostenibile, e i disagi che ne conseguiranno sono responsabilità diretta della Premier Meloni e del Ministro Salvini che si occupa di tutto tranne che della mobilità degli italiani, che chiama in causa sempre e solo strumentalmente come quando decide di precettare i lavoratori costretti a scioperare per vedersi riconosciuto il giusto Salario che le scelte del Governo di cui fa parte sta negando.
Lei ha sottolineato più volte l’importanza di rendere i concorsi pubblici più trasparenti e meritocratici. Quali riforme specifiche proporrebbe per raggiungere questo obiettivo ?
Dobbiamo fare entrare al più presto una nuova generazione nella Pubblica Amministrazione e non dobbiamo solo farlo per la migliaia di ragazze e ragazzi in trepidante attesa di poter dare il proprio contributo ma anche per garantire subito servizi più efficienti a tutti i cittadini e le cittadine. La via dei concorsi unici è la via maestra per dotare tutta la PA delle nuove ingenti energie di cui abbiamo immediatamente bisogno, anche in considerazione del milione di persone che andranno in pensione da oggi al 2033. Ma poi gli idonei devono essere chiamati in tempi rapidi e non lasciati mesi e anni in panchina per una chiamata che non arriva mai. Scorrimento integrale di tutte le graduatorie esistenti e una nuova grande stagione di concorsi non sono in contraddizione ma azioni complementari e invece siamo in ritardo su entrambi i fronti. Al tempo stesso non smetteremo mai di chiedere al Ministro Zangrillo che le graduatorie che sono state lasciate scadere prima dell’esaurimento per via dei ritardi nelle convenzioni e negli scorrimenti, come ad esempio le graduatorie del concorso unico funzionari amministrativi e del concorso unico lavoro per funzionari e ispettori, vengano prorogate al più presto.
Come giudica lo stato attuale dei concorsi pubblici in Italia? Ritiene che i recenti interventi legislativi siano sufficienti per garantire una selezione equa e trasparente?
In commissione parlamentare semplificazione ho recentemente rinnovato al Ministro Zangrillo il nostro appello a rafforzare l’impegno per semplificare insieme tutte le procedure e soprattutto per ridurre le tempistiche che separano i concorsi dalle chiamate. Su questo tema ci deve essere una piena collaborazione istituzionale che dall’opposizione abbiamo sempre garantito anche contribuendo con nostri emendamenti a introdurre attraverso lo strumento delle convenzioni nuove opportunità e possibilità. La selezione però non deve essere solo sempre equa e trasparente ma anche garantire effetti in tempi rapidi senza abbandonare ragazze e ragazzi che hanno fatto mille sacrifici e superato un concorso in un limbo in attesa di una chiamata che rischia di non arrivare mai. Anche per questo abbiamo depositato la proposta di legge sblocca idonei per chiedere di eliminare subito gli effetti dell’assurda norma voluta da questo Governo che introducendo nuovi limiti rischia di rendere ancora più difficile questa corsa. Un danno non solo per le migliaia di ragazze e ragazzi interessati ma per tutta la pubblica amministrazione.
Andrea Casu, Voce Influente del PD nel Panorama Politico Italiano
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