Alessandra Basso, avvocato ed europarlamentare nella precedente legislatura, si prepara ad affrontare una nuova sfida politica, candidandosi alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna. Con un bagaglio di esperienza maturato nel Parlamento Europeo, dove ha ricoperto incarichi chiave nel settore del mercato interno, tutela dei consumatori, made in Italy, tutela dell’artigianato e agenda digitale, Basso porta con sé una visione precisa per il futuro della regione. Il suo approccio politico, di taglio pragmatico è segnato dalla volontà di mettere al centro la crescita economica, il lavoro e l’innovazione, temi che, secondo lei, devono trovare nuovi spazi di sviluppo in Emilia Romagna.
Nel suo mandato europeo, Alessandra Basso si è distinta per il lavoro a favore della sostenibilità delle piccole e medie imprese, sottolineando la necessità di rafforzare la competitività delle imprese italiane, accompagnandole nel percorso verso la transizione imposta dall’Europa. La sua candidatura apre dunque interrogativi interessanti su come la sua esperienza europea potrà influenzare le politiche regionali, in particolare riguardo alle sfide post-pandemia e alla transizione ecologica ed energetica.
Ora che si prepara per questa nuova avventura elettorale, Basso è chiamata a rispondere a importanti questioni riguardo al futuro dell’Emilia Romagna, portando la sua visione e il suo know-how europeo al servizio di una delle regioni più strategiche d’Italia.
Durante il suo mandato europeo, ha lavorato su temi di grande rilevanza come sostenibilità e competitività. Come pensa di trasferire queste competenze nella gestione delle sfide economiche e ambientali dell’Emilia Romagna?
Nei cinque anni del mio impegno in Europa, c’è stata una fortissima accelerazione sull’agenda digitale e sul green. Noi della Lega non abbiamo mai nascosto una forte preoccupazione per le conseguenze sull’economia della Regione. Mi riferisco alla questione delle auto elettriche, visto che in Regione abbiamo una Motor Valley conosciuta in tutto il mondo per le produzioni di auto di eccellenza. Ma penso anche al comparto delle ceramiche visto che è appena stata approvata la Direttiva 2024/1275 che pone obiettivi ambiziosi ma che dovrà essere attuata tenendo conto delle specificità di ogni paese. A tacere dell’efficientemente energetico degli edifici, che imporrà pesanti interventi di manutenzione sugli immobili, in una situazione peraltro, di grossa difficoltà per i bolognesi a causa delle continue alluvioni. E su questo non posso non spendere qualche parola. Già a maggio 2023, in un mio intervento in Plenaria, avevo evidenziato che il cambiamento climatico non può essere la sola causa dei continui allagamenti ed esondazioni dei fiumi. Sono anni che questi fenomeni si verificano, ma la regione, a quanto si apprende, ha speso poco e male. I soldi c’erano, ma non sono stati utilizzati. E girare per le vie di Bologna e trovare detriti, tronchi e rami sotto ai portici, la dice lunga sulla mancanza di manutenzione. Ma su questo ci sarebbe da dire moltissimo, ed è sicuramente un tema che nella prossima legislatura regionale dovrà avere carattere di priorità assoluta, insieme alla sanità, altro punto dolente.
La sua esperienza in Europa ha riguardato anche la sicurezza e l’immigrazione. In che modo queste tematiche influenzeranno il suo programma regionale, e come prevede di affrontare le questioni più urgenti legate alla criminalità e alla sicurezza del territorio?
A Bologna sentiamo dire da anni che l’insicurezza è solo una percezione, ma purtroppo i dati parlano chiaro. L’indice della criminalità pubblicato dal Il Sole 24 ore, vede due città emiliano romagnole nei primi posti: Rimini al 4° e Bologna al 6°. Bologna è al 2° posto per delitti informatici, violenze sessuali e percosse, al 6° per estorsioni e rapine, al 7° per furti e al 9° per danneggiamenti. Non credo si possa definire una città sicura e sono preoccupanti i crescenti fenomeni di bullismo e baby gang. Serviranno più forze di polizia a presidio nelle zone più a rischio, maggiori fondi ai comuni per installare telecamere, proprio per contrastare la micro criminalità. Sicuramente serviranno più controlli per contrastare l’immigrazione illegale che soprattutto nelle grandi città come Bologna aumenta il rischio di commissione di reati.
L’Emilia Romagna è una regione caratterizzata da un tessuto imprenditoriale solido e innovativo. Quali proposte concrete ha per sostenere le PMI e incentivare l’innovazione tecnologica, collegandosi anche alle opportunità offerte dai fondi europei?
La scorsa legislatura europea, ha visto un grande slancio in avanti per quanto riguarda la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Il nostro tessuto produttivo è fatto per la maggior parte da PMI che purtroppo non sempre hanno le risorse di personale ed economiche per sopportare una transizione così veloce imposta dalle norme europee. Fondi sono stati già stanziati, bisognerà valutare se saranno sufficienti. Fondamentale sarà anche la formazione per accompagnare le PMI, non lasciandole sole a districarsi tra le mille prescrizioni europee.
Quest’estate mi è stato chiesto di candidarmi per BOLOGNA alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre, e devo dire che ho riflettuto molto, perché una candidatura non è una “poltrona da occupare”, ma un impegno da assolvere con la massima dedizione, mettendo al servizio del territorio la propria esperienza.
E come ho sempre detto, non sono una “politica di professione”, ma un avvocato prestato alla politica. A farmi decidere per la candidatura, è stata la consapevolezza dei sempre più forti rapporti tra Regione e Istituzioni Europee.
Durante il mio mandato, ho ricevuto tanti nostri Consiglieri Regionali, ho partecipato a riunioni nelle sedi della Regione a Bruxelles, e a incontri a tema europeo organizzati dalla regione Emilia Romagna.
Le decisioni comunitarie, come bene sappiamo, hanno un peso rilevante sulle politiche del territorio, e su questo ho maturato una forte esperienza nei miei 5 anni da europarlamentare. Conoscendo molto bene la “macchina legislativa”, e gli impatti spesso negativi che tali decisioni comportano per il territorio, ho deciso di mettere la mia esperienza in Europa al servizio della Regione e di Bologna.