Stop al gas russo tramite l’Ucraina: impennata prezzi del metano, l’UE rassicura

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A partire dal 1° gennaio 2025, il transito del gas russo attraverso l’Ucraina è stato interrotto, segnando la conclusione di un accordo quinquennale tra Mosca e Kiev. Questa decisione ha avuto un impatto immediato sui mercati energetici europei, con i prezzi del gas naturale che hanno superato i 50 euro per megawattora, il livello più alto da oltre un anno.

Nonostante l’interruzione, la Commissione Europea ha rassicurato sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico, affermando che l’impatto sarà limitato grazie alla flessibilità delle infrastrutture europee e alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Attualmente, i siti di stoccaggio di gas naturale nell’UE sono pieni in media al 73,17%, con l’Italia che registra un livello del 79,92%.

Tuttavia, l’interruzione potrebbe avere conseguenze economiche significative per alcuni Paesi europei, in particolare per quelli che dipendono maggiormente dal gas russo transitante attraverso l’Ucraina, come la Slovacchia e l’Austria. Inoltre, l’Ucraina stessa subirà una perdita economica, rinunciando a circa 800 milioni di dollari l’anno in royalties derivanti dal transito del gas.

In Italia, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha annunciato un aumento delle bollette della luce per gli utenti più fragili, con un incremento del 18,2% previsto nel primo trimestre del 2025. Inoltre, secondo un’analisi di Facile.it, nei prossimi dodici mesi una famiglia tipo nel mercato libero potrebbe affrontare un rincaro di 272 euro tra luce e gas.

In risposta a questa situazione, l’Unione Europea ha intensificato gli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, aumentando le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) da Paesi come gli Stati Uniti e sviluppando infrastrutture alternative per ridurre la dipendenza dal gas russo.

Nonostante le rassicurazioni delle autorità europee, l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina rappresenta una sfida significativa per la sicurezza energetica del continente, evidenziando l’importanza di strategie a lungo termine per garantire la stabilità dell’approvvigionamento energetico e la protezione dei consumatori dagli shock dei prezzi.