Quattro soldati italiani sono rimasti feriti nell’attacco alla base Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) in Libano, un’operazione che ha scosso la comunità internazionale. I militari sono stati colpiti da schegge di vetro in seguito a un attacco mirato alla zona esterna del bunker, ma fortunatamente le loro condizioni non destano preoccupazione e sono stati prontamente soccorsi. La base, che ospita le forze di pace italiane e internazionali, non ha riportato danni significativi, grazie alla robustezza delle strutture difensive.
Il gruppo estremista Hezbollah ha rivendicato l’attacco, dichiarando di aver preso di mira un’area esterna della base, ma senza voler colpire direttamente le forze di pace, che non erano il principale obiettivo. Questo attacco, sebbene non abbia provocato vittime tra i caschi blu, dimostra l’intensificarsi delle tensioni in Libano e la crescente minaccia rappresentata dal gruppo filo-iraniano.
La reazione del governo italiano non si è fatta attendere. La premier Giorgia Meloni ha espresso la solidarietà del governo ai soldati italiani coinvolti, ribadendo l’importanza del contributo dell’Italia nella missione di mantenimento della pace in Libano e nel sud del paese, sotto mandato dell’ONU. “Condanniamo fermamente ogni atto di violenza che minaccia la sicurezza dei nostri soldati e delle forze internazionali impegnate in missioni di pace”, ha dichiarato Meloni in una nota ufficiale.
Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato l’irrinunciabile valore della missione Unifil, che ha come obiettivo il rafforzamento della sicurezza e la stabilità in una regione da sempre segnata da conflitti e violenze. “L’Italia rimane impegnata nel garantire la sicurezza delle proprie forze in Libano e continuerà a operare con determinazione per la stabilità della regione”, ha affermato Crosetto.
Le indagini sull’attacco sono in corso, mentre il governo italiano sta monitorando attentamente gli sviluppi. Le forze armate italiane, che da decenni partecipano alla missione Unifil, sono ormai un punto di riferimento nella regione per le attività di peacekeeping e per il contrasto alla violenza.
Questo episodio mette in luce non solo la persistenza delle difficoltà in Libano, ma anche il ruolo cruciale delle forze di pace nel mantenere l’ordine in una delle aree più instabili del Medio Oriente. Il governo italiano, pur esprimendo preoccupazione per l’attacco, ha ribadito l’importanza di proseguire con l’impegno internazionale per la pace e la sicurezza in Libano.