Ottobre 24, 2024 – Roma
Nel Movimento 5 Stelle esplode una crisi senza precedenti: Giuseppe Conte ha deciso di licenziare Beppe Grillo, interrompendo il contratto di consulenza da 300 mila euro l’anno che legava il fondatore del M5s al Movimento per la gestione della comunicazione. Il leader pentastellato ha motivato la sua decisione con parole dure, accusando Grillo di “atti di sabotaggio” che avrebbero compromesso il processo costituente in corso e l’obiettivo di rinnovare il Movimento.
Secondo Conte, Grillo avrebbe intrapreso una controcomunicazione che danneggia l’immagine del M5s, indebolendo il percorso di rinnovamento avviato negli ultimi anni. “Sta agendo contro la sua stessa comunità”, ha dichiarato l’ex premier, aggiungendo che il rapporto tra i due si è ormai “incrinato in maniera irreversibile”.
La rottura tra i due storici volti del Movimento ha una portata simbolica ed economica. Grillo aveva rivendicato il suo ruolo di garante nelle lettere inviate a Conte, ma quest’ultimo ha ribadito la sua contrarietà al fatto che tale funzione, di natura morale, fosse retribuita. Una presa di posizione che ha creato attriti e accelerato lo scontro.
Dal canto suo, lo staff di Grillo ha replicato in modo secco: “il contratto è ancora in vigore”. Nonostante la tensione, il contratto scadrà naturalmente alla fine dell’anno, e fonti interne confermano che non verrà rinnovato.
Tuttavia, il divorzio definitivo potrebbe arrivare prima di quanto si pensi. L’Assemblea costituente del Movimento, prevista per novembre, potrebbe includere un quesito che chieda agli iscritti di esprimersi sulla cancellazione del ruolo del garante. Una mossa che segnerebbe l’estromissione definitiva di Grillo dal Movimento che ha fondato.
Le conseguenze di questa rottura potrebbero essere anche legali. Chi è vicino a Grillo parla di un clima di “dispiacere e rabbia”, e anticipa possibili azioni legali per contestare la decisione di Conte. La reazione interna al Movimento è altrettanto accesa, con alcuni esponenti che definiscono “un mondo alla rovescia” quello in cui Grillo viene licenziato.
Nel frattempo, Conte prosegue la campagna elettorale in Liguria a sostegno di Andrea Orlando, ribadendo la collocazione del M5s nel campo progressista. Ma le critiche non si sono fatte attendere, sia da ex membri del Movimento, come Nicola Morra e Davide Casaleggio, sia dal centrodestra, con Maurizio Gasparri che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sui compensi di Grillo.
In questo clima di incertezza e tensione, il M5s si trova a un bivio, con la leadership di Conte sempre più contestata e il futuro del ruolo di Grillo appeso a un filo.