Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato sui social che il 20 dicembre 2024 sarà una data cruciale per il suo processo riguardante il caso Open Arms. In un video pubblicato su X (ex Twitter), Salvini ha dichiarato che scoprirà se sarà giudicato colpevole di sequestro di persona o se verrà riconosciuto il suo operato come legittimo, svolto nell’interesse della difesa dei confini nazionali.
Il processo in corso contro l’ex Ministro dell’Interno si riferisce al blocco degli sbarchi dei migranti durante il suo mandato, una misura che ha suscitato numerose polemiche e lo ha portato a essere accusato di aver limitato la libertà personale delle persone a bordo della nave Open Arms. Salvini ha sottolineato che le sue azioni non sono state dettate da ideologia, ma dal dovere istituzionale di proteggere l’Italia e i suoi confini. Ha anche criticato una parte della magistratura, accusandola di avere un approccio politico favorevole all’immigrazione e alle ONG.
Il contesto del processo è particolarmente delicato. La decisione di bloccare lo sbarco dei migranti soccorsi dalla nave Open Arms, gestita dall’omonima ONG, portò a dure tensioni con le autorità italiane e internazionali. Il fondatore della ONG ha espresso solidarietà alle vittime della vicenda, sottolineando l’importanza del lavoro di salvataggio svolto nel Mediterraneo.
A sostenere Salvini, durante l’ultima udienza, c’era un nutrito gruppo di leghisti e quattro ministri del governo Meloni: Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara e Alessandra Locatelli. Assente Matteo Piantedosi, l’attuale ministro dell’Interno. Anche il premier ungherese, Viktor Orban, ha manifestato il suo appoggio, descrivendo Salvini come un difensore dell’Europa, degno di una medaglia.
L’avvocata difensore di Salvini, Giulia Bongiorno, ha ribadito che il suo assistito non ha commesso alcun reato, sottolineando come la sua azione sia stata del tutto legittima nell’ambito della difesa della patria. Nelle sue conclusioni, ha affermato che “il fatto non sussiste” e che le accuse di sequestro di persona dovrebbero essere respinte.
La sentenza prevista per il 20 dicembre è attesa con grande interesse, sia dal punto di vista politico che giuridico, poiché avrà un impatto significativo non solo sulla carriera di Salvini, ma anche sul dibattito nazionale riguardante le politiche migratorie dell’Italia.