Case Magdalene

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Si parla tanto di parità tra sessi e, proprio per questo, si evince che la lotta iniziata dalle nostre ave per il raggiungimento di ciò, è ancora lontano.
È innegabile altresì, che sono stati fatti passi da gigante perché la donna avesse un posto al sole nella società.
Se si dà uno sguardo al nostro passato prossimo, la donna non aveva alcun diritto: segregata in casa, schiava prima di padri e fratelli, poi del marito, senza diritto allo studio e al lavoro. Una società improntata prettamente al maschilismo e, le ragazze che si ribellavano a questo stato di cose, venivano considerate pazze da ibernare in fatiscenti manicomi. Se poi si era ragazza madre, la colpa veniva addossata interamente alla donna, esonerando gli uomini da qualsiasi responsabilità.
Per la società, diventavano “donne perdute” da punire severamente.
Sorsero, così, le Case Magdalene (prendevano il nome da Santa Maria Maddalena), cioè istituti che accoglievano le ragazze “immorali”.
Le Case erano gestite dalle suore di vari ordini che facevano capo alla Chiesa cattolica.
Sorsero in Inghilterra e in Irlanda nel XIX secolo, atte a “rieducare” le ragazze.
In realtà erano dei veri e propri lager, luoghi di torture fisiche e morali, di violenza sessuale; le ospiti lavoravano duramente come lavandaie e senza paga, ingrassando le tasche degli istituti.
Va sottolineato che le ragazze venivano trattenute contro la loro volontà, spesso con la complicità dei familiari preoccupati di salvare “l’onore” leso.
Venivano rinchiuse anche le donne ritenute troppo brutte o vittime di stupro.
Difficilmente si usciva da queste prigioni, molte morivano e venivano seppellite in fosse comuni; chi riusciva a varcare la soglia del cancello, mai più sarebbe stata in grado di sorridere. Le sofferenze patite, minavano per sempre, laceravano cuore e anima. Donne alle quali era stata tolta la speranza di un mondo migliore; donne defraudate, calpestate, spesso private di figli che venivano dati ad altri. Donne minate nell’anima.
Nel 1993, una parte dell’istituto di Dublino, fu ceduta a un imprenditore immobiliare. Durante le operazioni di ristrutturazione, furono trovati resti umani.
Questa situazione generò uno scandalo pubblico e nel 1998, finalmente, la verità esplose come uno tsunami.
Nel 2001, il governo irlandese, riconobbe che le donne ospitate nelle Case Magdalene, erano state vittime di abusi.
Il governo chiese scusa, tuttavia, non intese risarcire le malcapitate.
Gli Stati Uniti d’America tutelarono suore e istituti cattolici asserendo il falso e cioè che nessuna donna era stata imprigionata, né costretta a rimanere contro la propria volontà.
L’ultima Casa Magdalena fu chiusa il 25 settembre 1996.
Donna per sempre

Sento i suoi passi nel corridoio.
Fingo di dormire
anche se non servirà a niente,
perché lui troverà il pretesto
per urlarmi contro,
strattonarmi…
fino a farmi male!
Sputerà sul mio viso,
incurante dei miei occhi
che lo guardano
incredula, sgomenta, impotente.
Incurante del mio cuore
sanguinante, offeso, martoriato
dalla sua ingiustificata aggressività.
E, mentre lui inveisce,
penso che no, non può farlo!
Domani scapperò via.
Via dal suo passaggio distruttivo,
via da questa prigione
che mi attanaglia
e mi uccide ogni giorno.
Le sue mani
stringono con forza
e il mio urlo muto
di donna,
donna per sempre…
si perde nella notte!