Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio per il 2025, un documento centrale per la programmazione economica del Paese. Il governo ha stanziato circa 30 miliardi di euro, coperti per 21 miliardi con tagli alla spesa e nuovi contributi, mentre i restanti 9 miliardi saranno finanziati in disavanzo, cioè aumentando il debito pubblico. Nonostante l’impianto presentato, la manovra non ha mancato di sollevare critiche da parte delle opposizioni.
Le principali misure della manovra
- Taglio dell’IRPEF e cuneo fiscale – La riduzione delle tasse sul lavoro è tra i punti chiave. Il cuneo fiscale viene ulteriormente ridotto e l’IRPEF sarà articolata su tre aliquote strutturali.
- Congedi parentali e sostegno alle famiglie – Viene esteso il periodo di congedo parentale retribuito all’80%, da due a tre mesi, con attenzione particolare alle famiglie numerose, che beneficeranno di un nuovo sistema di calcolo fiscale, il cosiddetto “quoziente familiare”.
- Riforma delle pensioni – Il governo introduce incentivi fiscali per chi decide di prolungare volontariamente la propria carriera lavorativa, oltre a una piena rivalutazione delle pensioni minime.
- Contributo delle banche e assicurazioni – Tra gli interventi più discussi c’è il cosiddetto contributo straordinario sulle banche e assicurazioni, definito dal ministro Giorgetti un “sacrificio”, che contribuirà al finanziamento delle nuove misure.
- Bonus e incentivi – Vengono confermati e prorogati i bonus per le ristrutturazioni, per l’acquisto di mobili e apparecchiature, e introdotte nuove agevolazioni per la prima casa.
Le critiche dell’opposizione
Il disegno di legge è stato accolto con dure critiche dai partiti di opposizione, che lo hanno definito “insufficiente” e “poco ambizioso” per affrontare le sfide economiche attuali.
Il Partito Democratico (PD) ha contestato la manovra, sostenendo che i tagli fiscali promessi non risolvono i problemi strutturali della disuguaglianza sociale e non aiutano le fasce più deboli. Secondo la segretaria del PD, Elly Schlein, “il governo Meloni si preoccupa più di consolidare il consenso che di offrire soluzioni durature per il rilancio del Paese. Gli incentivi alle famiglie non bastano per affrontare il calo delle nascite, e il taglio delle tasse sembra favorire principalmente i redditi medio-alti”.
Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha criticato duramente il contributo imposto alle banche, giudicandolo insufficiente. “Chiamarlo sacrificio è un eufemismo. Non si tratta di un vero contributo sugli extraprofitti, e il governo preferisce evitare uno scontro serio con i grandi gruppi finanziari”, ha dichiarato Giuseppe Conte. Il M5S ha inoltre espresso preoccupazione per il crescente indebitamento, accusando il governo di non avere un piano concreto per la riduzione del deficit.
Anche Azione e Italia Viva hanno sollevato obiezioni, con Matteo Renzi che ha commentato: “Le famiglie meritano di più, così come le imprese. Questa manovra è timida e non ambiziosa sul fronte delle riforme. Si rischia di galleggiare anziché fare le riforme necessarie per far crescere l’economia.”
La replica di Giorgetti e Meloni
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle critiche in conferenza stampa, difendendo la manovra come equilibrata e pensata per il lungo periodo. “Abbiamo raggiunto un accordo con l’Unione Europea per un piano di risanamento che si estende su sette anni, garantendo così stabilità finanziaria al Paese. Nessuno avrà nuove tasse, e l’intervento su banche e assicurazioni è un contributo necessario per proteggere i lavoratori e le famiglie più vulnerabili”. Giorgetti ha anche sottolineato l’importanza degli incentivi alle famiglie e delle misure per la riduzione del cuneo fiscale, definendoli fondamentali per aumentare il potere d’acquisto dei cittadini.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha difeso la manovra definendola “seria e di buon senso”. “Abbiamo concentrato le risorse su ciò che conta davvero: lavoro, redditi, sostegno alle imprese e alla famiglia. Questa è una manovra che guarda al futuro con realismo, mantenendo l’equilibrio tra le esigenze di crescita e la necessità di ridurre il debito. Non possiamo permetterci promesse irrealizzabili, ma ciò che abbiamo fatto è sostenere i lavoratori e le famiglie italiane nel miglior modo possibile”, ha dichiarato Meloni.
Meloni ha poi aggiunto: “Le critiche dell’opposizione fanno parte del gioco politico, ma la nostra priorità è dare risposte concrete ai cittadini. I nostri interventi sulle famiglie e le imprese sono volti a rilanciare l’economia e creare un futuro di stabilità per l’Italia”.