Nuova Via della Seta: Successo o Fallimento?

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L’evoluzione della strategia cinese tra geopolitica e crisi globali

L’espressione “Nuova Via della Seta”, in cinese 一带一路 (yīdài yīlù), designa un’iniziativa di investimenti infrastrutturali lanciata da Pechino nel 2013 e tutt’ora in corso. 
Per la Repubblica Popolare Cinese la Nuova Via della Seta, oltre ad essere un’iniziativa strategica per il miglioramento dei collegamenti con l’Eurasia, è anche una misura di politica estera; infatti, la stessa nozione di “Via della Seta” fa riferimento alla rete di arterie commerciali che, snodandosi lungo l’Asia centrale, ha collegato la Cina ai Paesi dell’Europa passando attraverso i vasti territori dell’Asia Centrale, il Mar Cinese Meridionale, l’Oceano Indiano e infine il Mar Mediterraneo.
Gradualmente, la Nuova Via della Seta è divenuta uno strumento per cercare di indurre un duraturo mutamento nell’assetto geopolitico. La finalità ultima di questa iniziativa è creare un sistema di governance globale di tipo diverso da quello esistente, favorendo l’ascesa della Cina al ruolo di potenza garante di un nuovo sistema di relazioni internazionali che andrebbe a sostituire l’attuale leadership degli Stati Uniti d’America.
Partendo dallo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e logistica, la strategia cinese mira a espandere il suo commercio, favorendo i flussi di investimenti internazionali e aumentando gli sbocchi commerciali per le produzioni cinesi.

A livello internazionale, diversi Paesi tra cui Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, hanno apertamente dichiarato di non essere favorevoli all’iniziativa cinese, e la stessa Unione Europea aveva chiesto all’Italia prudenza sul contenuto degli accordi che il governo Conte ha deciso di firmare. Il governo Meloni ha poi deciso di ritirarsi dal progetto. Siamo davanti ad una scelta politica ed economica. Il ministro Tajani ha infatti spiegato che il progetto non ha portato i risultati che l’Italia si aspettava.
La competizione geopolitica con gli Usa è sfociata in una vera e propria guerra commerciale. 
La guerra in Ucraina e la crisi in Medio Oriente stanno irrigidendo il mondo in blocchi contrapposti. 
La pandemia da Covid-19, partita proprio dalla Cina, ha inflitto una serie di colpi alla globalizzazione, che non verrà più vista come la via alla prosperità ma, al contrario, come la fonte di una micidiale infezione.
La stessa economia cinese sembra aver perso la spinta propulsiva dei decenni precedenti.

Possiamo dunque definire questo progetto un successo o un fallimento? Ad oggi la Cina sembra intenzionata a ridimensionarsi e la Nuova Via della Seta deve ridefinirsi come «piccola, green e digitale».