“Non è che mi rubi il lavoro? Tranquillo, sto solo cercando di aiutare…”
Questa frase, che a prima vista può sembrare una battuta, racchiude in realtà la profonda incertezza e paura che circondano il mondo dell’Intelligenza Artificiale (IA). Ma cosa intendiamo davvero quando parliamo di IA? E perché suscita così tante emozioni contrastanti?
Che Cos’è l’Intelligenza Artificiale?
L’Intelligenza Artificiale, un termine che potrebbe sembrare un ossimoro, si riferisce alla capacità delle macchine di compiere azioni con un certo grado di autonomia, raggiungendo obiettivi specifici dopo aver magari analizzato il proprio ambiente. Questo comportamento, se fosse adottato da un essere umano, verrebbe definito “intelligente”. L’idea di creare macchine intelligenti risale al 1956, quando John McCarthy ed alcuni suoi illustri colleghi al Dartmouth College ipotizzarono che un team di dieci persone avrebbe potuto creare, in due mesi, una macchina in grado di simulare ogni aspetto dell’apprendimento umano. Sebbene il progetto non abbia raggiunto esattamente questi ambiziosi obiettivi, ha gettato le basi per lo sviluppo dell’IA come la conosciamo oggi.
La Delega e il Dilemma della Fiducia
Il cuore della questione, tuttavia, rimane invariato: se una macchina deve compiere azioni autonomamente per mio conto, voglio essere sicuro che lo faccia esattamente come farei io, o meglio. L’IA è unica tra le tecnologie perché agisce come un “agente”, eseguendo compiti al nostro posto. Tale particolarità ci porta a delegare a queste tecnologie parti delle nostre attività, spesso decisionali.
La domanda cruciale è: chi ci assicura che queste azioni saranno eseguite nel migliore dei modi, senza arrecare danni e massimizzando i benefici per tutti, riducendo al minimo gli impatti ambientali e sociali? La rapidità con cui le nuove tecnologie si sviluppano e si diffondono amplifica questa paura: cosa succede se non c’è tempo di intervenire in caso di errore? Se un danno avesse conseguenze su larga scala?
Come se non bastasse, tutti i sistemi di intelligenza artificiale (ad esclusione di quelli basati su regole deterministiche) sono intrinsecamente probabilistici, vale a dire che sono costruiti in maniera tale da restituire la risposta probabilmente più pertinente. Si badi bene, tali sistemi non ci forniscono con certezza assoluta la soluzione corretta al problema che gli sottoponiamo, ma più modestamente la soluzione potenzialmente più adatta con un grado di probabilità più o meno elevato. In parole povere, sono “fallibili” per natura. Per cui corriamo il rischio concreto di automatizzare sistemi che per loro stessa natura possono sbagliare.
Il Ruolo Cruciale degli Algoritmi
Alla base di ogni sistema di IA ci sono gli algoritmi. Un tempo conosciuti solo da pochi esperti, oggi gli algoritmi sono onnipresenti nella nostra vita quotidiana. Regolano i nostri telefoni, le automobili, gli elettrodomestici e persino le nostre banche. Se tutti gli algoritmi smettessero improvvisamente di funzionare, sarebbe la fine del mondo moderno come lo conosciamo. Non è più possibile “tirare la spina”, perché ciò spegnerebbe tutto il mondo.
Verso un’Intelligenza Artificiale Etica: l’Algor-etica
La nostra dipendenza dagli algoritmi e la necessità di delegare azioni e decisioni ad agenti artificiali ci impone di definire regole che minimizzino i rischi e riducano al minimo le possibilità di errore. Per completare il quadro, dobbiamo definire i principi etici che dovranno guidare l’osservanza di queste regole. L’etica, una disciplina recentemente tornata sotto i riflettori, è quindi essenziale per garantire benessere, giustizia ed equità nell’uso delle nuove tecnologie.
La Via Europea: l’AI Act
L’Europa ha scelto di privilegiare i diritti dei suoi cittadini, ispirandosi alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite. Questo ha portato alla creazione dell’AI Act, un quadro normativo che guiderà lo sviluppo dei sistemi di IA nel continente nei prossimi anni. I principi guida dell’AI Act sono ben noti: rispetto per l’autonomia umana, non nuocere, equità e spiegabilità.
L’integrazione di questi principi negli algoritmi che governano l’IA è ciò che chiamiamo Algor-etica: algoritmi con etica. È un passo fondamentale per garantire che le macchine non solo eseguano i loro compiti in modo efficiente, ma anche in modo etico, rispettando i valori umani.
In conclusione, mentre l’IA continua a evolversi e a integrarsi sempre più nelle nostre vite, è essenziale che lo faccia seguendo principi etici chiari e condivisi. Solo così potremo sfruttare appieno le potenzialità di questa tecnologia, minimizzando i rischi e massimizzando i benefici per tutta la società.