Il presente contributo vuole indagare il cambio di stile scrittorio che Henry James ebbe alla fine dell’Ottocento. Egli nacque a New York il 15 aprile del 1843 da una ricca famiglia di intellettuali: sua madre, Mary Walsh, era un’accanita lettrice, e suo padre, Henry James Sr., era un grande teologo e filosofo con l’interesse per la letteratura, la sua vivacità intellettuale si rifletteva grandemente sull’atmosfera familiare. Era inoltre fratello del filosofo e psicologo William James e della scrittrice Alice James.
In gioventù, Henry James fece continui viaggi con la famiglia tra l’Europa e l’America, studiò con noti istitutori a Ginevra, Londra, Parigi e Bonn e all’età di diciannove anni frequentò con poco successo la Harvard Law School, ma dimostrando nel contempo la sua propensione per la lettura e l’attività di romanziere. Sin dalla giovinezza, James lesse e studiò le letterature europee a partire da quelle inglese, francese, italiana, tedesca e russa, di cui solo quest’ultima in traduzione. Nel 1864 pubblicò il suo primo racconto breve, in forma anonima: A Tragedy of Error. Da quel momento in poi iniziò a dedicarsi esclusivamente alla scrittura, collaborando assiduamente anche con numerosi giornali tra cui The Nation, The Atlantic Monthly, Harper’s e Scribner’s Fu uno degli autori più prolifici della storia della letteratura: tra romanzi, racconti brevi, critiche letterarie, letteratura di viaggio, biografie e autobiografie scrisse 22 romanzi, di cui due incompiuti, 112 racconti, alcune opere teatrali e un larghissimo numero di saggi e articoli di critica. La sua narrativa fu profondamente influenzata da Nathaniel Hawthorne, Honoré de Balzac e Ivan Turgenev. Dopo un breve periodo a Parigi, nel 1876 James si trasferì definitivamente in Inghilterra, prima in un appartamento di Londra e poi, nel 1897, alla Lamb House di Rye, nel Sussex orientale. Si recò nuovamente negli Stati Uniti più volte, ma lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1915 fu un tale shock che interruppe i suoi viaggi oltreoceano e dichiarò il proprio desiderio di diventare cittadino britannico, per dimostrare la propria lealtà al Paese in cui viveva e per protestare contro la decisione americana di non intervento. Ebbe un attacco di cuore a Londra il 2 dicembre 1915 e morì tre mesi dopo.
Nel 1897, raggiunti i 54 anni, decise di cambiare stile, rivoluzionando totalmente la sua scrittura. Aveva alle spalle una produzione di romanzi e novelle ben affermata, perché cambiare stile proprio ora? Nel 1894 aveva clamorosamente fallito la commedia Guy Domville. Serviva forse una svolta? Mentre stava scrivendo Quel che sapeva Maisie. In questo periodo il dolore al polso destro, che aveva iniziato ad avvertire nell’anno precedente, si cronicizza. James scriveva centinaia di lettere, articoli e novelle, tutti a mano, da circa trent’anni. Si trovò così costretto ad acquistare una macchina da scrivere e ad assumere uno stenografo diplomato, William MacAlpine. Questo acquisto portò a grandi cambiamenti. Per prima cosa, trattandosi di uno dei primissimi modelli di macchina da scrivere, questo era molto ingombrante, perciò James iniziò a vivere molto più sedentariamente la sua vita, un cambio radicale per un infuocato viaggiatore come lui. James prese la sedentarietà alla lettera e acquistò anche una casa, lui che era stato sempre in giro per il mondo. La casa si trovava presso Rye, un piccolo villaggio del Sussex. Questa, proprio come amava dire James, era la sua Mont Saint Michel. Qui aveva messo su una vera e propria fucina di scrittura, con l’aiuto di William produceva molto più rapidamente. Lo scrittore che si era comprato Lamb House per sfuggire alla vita nomade e per mantenerla sudava quattro camicie, scrivendo una novella alla settimana e firmando contratti che lo avrebbero impegnato per anni. Iniziò inoltre a fare una cosa insolita per lui, invitare ospiti, sempre con maggiore frequenza, come se avesse paura di restare solo. Questa vita e scrittura frenetiche lo condussero a cambiare stile. Questa è una scrittura meno ragionata, più di getto, più sentimentale. Il fatto che non dovesse più accompagnare al ragionamento il gesto della scrittura, lo rese libero da periodi troppo lunghi e baroccheggianti. Però dettando iniziò a prestare maggiore attenzione alle similitudini, al ritmo e all’estrema perfezione musicale e verbale. Quella del Sussex è la sede ove scrisse i grandi romanzi perversi che hanno per protagonisti bambini infelici e frustrati, sospettanti, intimiditi, braccati dagli adulti, bambini che guardano e sanno troppo e perciò scompaiono nel nulla, o muoiono tragicamente. Oltre allo stile di scrittura mutano anche i temi trattati da James. Ora lo scrittore vede tutto con gli occhi di quei bambini quasi adulti, che sono i protagonisti di Quel che sapeva Maisie, Nella gabbia, Età ingrata e Giro di vite. Passò dalle indagini storico-sociologiche dei primi romanzi a queste introspezioni, freudiane avant la lettre.
Nel penultimo volume della gigantesca biografia di Henry James, The Treacherous Years (1885-1901), lo specialista Leon Edel indica con estrema precisione una nuova fase di amicizie maschili per lo scrittore, iniziata proprio con l’assunzione di William MacAlpine, che comportò una rivoluzione nel suo stile. Quello di James nei confronti di questi uomini, più che un sentimento, fu un’affezionata amicizia. Per James fu un riflettersi in artisti appena agli inizi e anche un nuovo senso dell’amore che nasceva sulle ceneri della epoca vittoriana, all’alba del nuovo secolo. In quegli anni, James, che di letteratura italiana non si era mai occupato prima, scrisse di D’Annunzio e degli amori letterari del vate. Nel 1899, James, mentre era a Roma e si faceva fotografare dal conte Primoli, fu folgorato da un giovane scultore norvegese, il quale molto gli ricordava il suo Roderick Hudson, si chiamava Hendrik Anderson. Lo invitò spesso presso la sua Lamb House, ma dopo un primo pernottamento, si tenne sempre alla larga. Lo scultore realizzò però il busto di James, conservato oggi in una villa liberty poco fuori Porta del Popolo.
James non potendo tornare giovane e soffrendo per questa sua condizione d’ansiano, decisi di farsi maestro, colui che avrebbe dettato legge ai giovani nel secolo che sorgeva.
James rivoluzionò la sua scrittura nel momento più difficile, quando era già uno scrittore affermato e cambiare stile era quasi un’impresa. Mutò stile di vita, di scrittura e temi trattati, come se appunto, volesse tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto da giovane.
Henry James e la casa di Rye: un grande narratore anglo-americano
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