FOLKLORE DI CALABRIA
Il termine “folklore” indica il patrimonio di tradizioni di un determinato luogo: leggende popolari e miti, racconti e proverbi, giochi, superstizioni, indovinelli.
Deriva dal latino “tradere” che vuol dire tramandare, consegnare.
La musica folk (popolare, etnica) rappresenta un genere musicale che affonda la propria radice nella tradizione di un determinato ambito culturale e geografico.
Brunella Gatto è la Regina del folk di Calabria.
È la calabresella giramondo, l’artista che canta col cuore. Un cuore che trabocca d’amore per la terra natìa, la terra baciata dal sole e illuminata dalle stelle, la terra dalle rose canine, dalle foglie ondeggianti degli agrumi a ogni carezza del vento leggero.
Con rispetto e delicatezza, la sua voce potente e calda, unica, si eleva fino al Cielo e racconta la dura fatica dei nostri avi, le loro aspirazioni e le loro ansie di un futuro incerto. Racconta la Calabria, trasferendo su chi l’ascolta, nostalgia per la punta dello stivale dalle aspre montagne, dai paesini antichi, dalle spiagge di sabbia bianca finissima, ma anche di ciottoli e sassi.
Canta dell’amore con eleganza e semplicità, con umiltà e, a ogni nota, riaffiora fortemente l’appartenenza, ne porta le radici dentro di sé e la potenza della sua voce, proietta in un remoto passato leggendario, riportando alla luce i passaggi della vita.
Brunella Gatto in Calabria e nel mondo, testimone della terra dei borghi antichi, delle dolci colline e dei boschi fatati che si affacciano sull’azzurro Tirreno.
Terra di tradizioni antiche, di miti e leggende che si mischiano con la realtà.
Terra di pinete sempreverdi e di patate “mbacchiuse” e mosto nelle botti… terra di sangue “caliente”.
Ma anche di rinunce e sacrifici, di grande esodo, terra amara, rimpianta e custodita nel nobile cuore di Brunella Gatto.
E sono qui
Tramonto sulla Calabria,
terra dell’amore e della bellezza
e suoni allegri e vivaci
riempiono il sole appena calato.
Canta Brunella,
mentre il Cielo fa posto
alle ombre senza luna.
Il cuore si strugge al ricordo
dell’ascolto nel buio.
Oltre le valli…
la musica svanisce
e mi riporta la mia solitudine.
E sono qui…
muoio senza morire
e vorrei fermare quest’attimi
davanti al camino spento.
E sono qui,
a difendere il tuo ricordo,
mentre il sole riappare tra i vicoli scuri,
nella silenziosa solitudine di un addio.