Giovanardi Risponde a Giannini: ‘Verità Storiche su Ustica e la Strage di Sant’Anna di Stazzema’

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In un Post Massimo Giannini, ex Direttore di Repubblica, polemizza con Giorgia Meloni ed i suoi Fratelli d’ Italia per la loro “ mancanza “ sulla strage nazista di Sant’ Anna di Stazzema, ironizzando su una loro ricerca di una vera matrice.
Giannini aggiunge poi : “Magari anche li’ c’ e’ una pista palestinese? Vergogna . “.
Premessa la piu’ dura condanna per quel terribile crimine nazifascista che costo’ la vita di 660 uomini, donne e bambini innocenti, Giannini dovrebbe spiegare il paragone con Ustica e la pista palestinese.
Sulla esplosione sul cielo di Ustica del DC9 Itavia il 27 giugno 1980, che provocò 81 vittime, si e’ espressa infatti con sentenza passata in Giudicato la Cassazione Penale, confermando le sentenze di assoluzione “ perche’ il fatto non sussiste “ dei Generali dell’ Aeronautica, con riferimento a perizie tecniche svolte nel corso del processo che hanno consentito ai giudici di scrivere che quella del missile e della battaglia aerea sono ipotesi di fantascienza, buone per la trama di un film giallo ma non di una sentenza giudiziaria.
Viceversa la sentenza civile, che ha valore soltanto tra le parti, ha scritto che l’ ipotesi del missile e’ “piu’ probabile che non”, semplicemente perche’ alla fine del processo, istruito dall’ Avv. Francesco Batticani di Bronte, giudice onorario, era rimasta in piedi solo l’ ipotesi di una parte, essendo stata estromessa l’ Avvocatura di Stato per essersi costituita in ritardo.
IL governo italiano ha piu’ volte riferito in Parlamento , con dovizia di documentazione, che nessun aereo era in volo quella sera nei pressi del DC 9 Itavia e nessuna traccia di missile e’ stata mai riscontrata sul relitto dell’ aereo, recuperato e ricostruito per piu’ del 90 per cento.
E infatti i sostenitori del missile si sono sbizzarriti sfornando 34 versioni diverse dell’ accaduto ( colpa degli americani, no dei francesi, no dei libici, no degli italiani, no dei marziani e da ultimo degli israeliani ) e tutte le volte che sono stati trascinati in giudizio dai Generali se la sono cavata dicendo che nelle loro opere “ ogni riferimento a persone esistenti a fatti realmente accaduti e’ puramente casuale “.
Quello che e’ assolutamente certo e’ che il dc 9 e’ stato abbattuto dalla esplosione di una bomba nella toilette posteriore di bordo, mentre rimangono soltanto ipotesi su chi l’ abbia collocata sull’ aereo, in una stagione funestata da altri terribili eventi, come quello della esplosione della Stazione di Bologna il 2 agosto dello stesso anno.
Le sentenze passate in giudicato su Bologna hanno accertato la matrice fascista di quella bomba, mentre soltanto recentemente sono stati desecretati gli atti relativi alla escalation di minacce palestinesi dopo l’ arresto nel 1980 di Abu Salek, il referente dell’ Olp a Bologna, e il sequestro ad Ortona dei missili terra aria trasportati dagli Autonomi di Daniele Pifano.
Malgrado tutti i tentativi del governo italiano italiano di evitargli il processo, Salek fu condannato ed al mattino del 27 giugno 1980 da Beirut il Colonnello Stefano Giovannone, uomo dei nostri Servizi, gia’ interlocutore privilegiato di Aldo Moro, avvertiva il nostro Governo che eravamo nell’ imminenza di un attentato, piu’ volte minacciato dall’ ala estremista dell’ Olp guidata da Abu Abbas.
Sino al Governo Renzi questi rapporti erano coperti dal Segreto di Stato e neppure i Magistrati avevano mai potuto consultarli
Renzi tolse il Segreto di Stato ma il tutto venne classificato come Segretissimo, accessibile soltanto ai Magistrati ed ai Parlamentari membri di Commissioni di Inchiesta.
In questa veste assieme tra gli altri al collega Maurizio Gasparri e Aldo Di Biagio potemmo consultarli ed annotarli presso la sede dei Servizi con il vincolo del divieto della loro pubblicazione.
Quando, al tempo del Governo Conte 2, la Signora Giuliana Cavazza, Presidente Onoraria della Associazione per la Verita’ su Ustica, la cui madre perse la vita sul Dc9, chiese di prenderne visione, venni convocato a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio per un incontro con il suo Capo di Gabinetto Alessandro Goracci e il responsabile dei Servizi Gennaro Vecchione.
I responsabili dei Servizi mi ribadirono che l’ interesse nazionale impediva di rendere noto i nostri rapporti nel 1980 con i Palestinesi, mi diffidarono ancora una volta dal rendere pubblico quanto a suo tempo annotato e scrissero successivamente alla Signora Cavazza che l’ interesse nazionale impediva di soddisfare la sua richiesta.
Come e’ noto I Governi Draghi e Meloni hanno successivamente definitivamente desecretati quei documenti che ora sono a disposizione dei ricercatori presso l’ Archivio di Stato.
Proprio per rispetto delle sentenze penali ( quelle di Bologna ma anche quella su Ustica ), non entro nel merito della strage del due agosto a Bologna.
Mi limito a ricordare che il primo agosto 1980 Thomas Kram, il terrorista tedesco braccio destro del famigerato terrorista marxista leninista Carlos Lo Sciacallo, pernotto’ a Bologna, dove nel febbraio dello stesso anno aveva incontrato Guido Bellini, il neofascista condannato in appello per la strage alla Stazione, per recarsi poi immediatamente il giorno 2 agosto a Budapest per incontrare il suo capo, a sua volta in contatto con l’ ala piu’ estremista della Resistenza palestinese, collegata con i Libici.
Il processo a Bologna contro Kram e’ stato archiviato perche’ i giudici hanno scritto che non c’ e’ prova che sia mai esistito un Lodo Moro ( liberta’ di passaggio di armi da parte dei palestinesi in Italia in cambio dell’ impegno di non fare attentati), mentre se c’e’ un dato ormai storicamente accertato e’ proprio l’ esistenza di tale accordo, stipulato dopo la strage di Fiumicino del 1973.
Ma chi ha collocato nella toilette di bordo la bomba che ha fatto esplodere l’ aereo ?
Nella convinzione che dopo tanti anni sia ancora possibile scoprire i responsabili di quella strage,la Signora Cavazza, Presidente Onoraria, e la Signora Ilaria Bartolucci , Presidente della Associazione per la Verita’ su Ustica, si sono opposte alla richiesta di archiviazione dell’ indagine per strage ancora aperta, richiesta al GIP dal Pubblico Ministero Erminio Amelio, fornendo una corposa documentazione che fa riferimento ad atti giudiziari e perizie e non ad un “ immaginario collettivo “ intossicato e depistato ( in buona o cattiva fede ) da film, commedie, sceneggiati, canzoni, leggende metropolitane , in circolazione solo in Italia, che ci hanno reso ridicoli in tutto il mondo civile dove le inchieste sugli incidenti aerei le fanno i tecnici e non gli autori dei film di fantascienza.