“L’IMPATTO DELLA REALTÀ VIRTUALE“
L’evoluzione tecnologica sta ridefinendo i paradigmi formativi in molteplici settori, incluso quello della sicurezza sul lavoro. Tra le innovazioni emergenti, la realtà virtuale (VR) rappresenta una svolta significativa.
L’interpello n. 3 del 2024 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali offre nuove prospettive sull’utilizzo della VR nei percorsi di formazione obbligatori, aprendo la strada a un apprendimento più immersivo e interattivo.
Il Quadro Normativo
L’interpello n. 3 del 2024 risponde a una richiesta dell’Università di Siena riguardo l’utilizzo della realtà virtuale per la formazione e la verifica finale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dall’articolo 37 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, modificato dal Decreto Fiscale n. 146/2021. Tale normativa prevede che la formazione sia adeguata, comprensiva e verificata per garantire la sicurezza dei lavoratori.
L’Interpretazione del Ministero del Lavoro
Il Ministero del Lavoro ha espresso parere favorevole all’uso della realtà virtuale, sottolineando i benefici che questa tecnologia può offrire sia nella fase di apprendimento che nelle verifiche finali, grazie alla possibilità di simulazioni realistiche delle attività lavorative. Tuttavia, ha ribadito che l’integrazione della VR deve avvenire in conformità con le linee guida esistenti, in particolare l’accordo del 21 dicembre
2011, che rimane in vigore in attesa di aggiornamenti.
Linee Guida per l’Implementazione della VR
L’accordo del 2011 promuove metodologie di insegnamento interattive e centrali sul lavoratore, bilanciando lezioni frontali, esercitazioni pratiche, lavori di gruppo e dimostrazioni pratiche.
Vediamo più dettagliatamente come queste linee guida possono essere applicate
per l’implementazione della realtà virtuale.
Approccio Interattivo
La VR deve essere utilizzata in un contesto che favorisca l’interattività. Questo significa che i corsi dovrebbero essere progettati per coinvolgere attivamente i partecipanti, piuttosto che limitarsi a presentazioni passive. Ad esempio, i moduli di VR possono includere scenari di problem solving dove i lavoratori devono prendere decisioni in
situazioni simulate.
Equilibrio tra Teoria e Pratica
Un equilibrio tra lezioni teoriche e pratiche è essenziale. La VR offre l’opportunità di integrare esercitazioni pratiche in ambienti sicuri e controllati. Le sessioni teoriche possono essere seguite da simulazioni VR che consentono ai lavoratori di applicare immediatamente quanto appreso.
Ad esempio, dopo una lezione sulle procedure di emergenza, i lavoratori possono partecipare a una simulazione VR di evacuazione.
Simulazioni di Contesti Lavorativi
Le simulazioni devono essere il più possibile realistiche e pertinenti al contesto lavorativo specifico. La VR permette di creare ambienti virtuali che riproducono fedelmente il luogo di lavoro, includendo macchinari, strumenti e
scenari di rischio. Questo aiuta i lavoratori a familiarizzare con il loro ambiente di lavoro e ad esercitarsi nella gestione dei rischi specifici
Metodologie di Apprendimento Innovative
Le tecnologie innovative, come la VR, devono essere integrate con altre metodologie di
apprendimento avanzate. Questo include l’uso di e-learning e strumenti multimediali che possono essere utilizzati per preparare i lavoratori prima delle sessioni VR o per il consolidamento delle competenze apprese. L’uso di piattaforme online per discussioni di gruppo e feedback può ulteriormente migliorare l’efficacia della
formazione.
Valutazione Continua
La valutazione dell’apprendimento deve essere continua e integrata nel processo formativo.
La VR permette di monitorare le performance dei lavoratori in tempo reale durante le simulazioni, fornendo dati preziosi per la valutazione delle competenze e l’identificazione di aree che necessitano di miglioramento.
Questo approccio permette di personalizzare ulteriormente la formazione, adattandola alle esigenze specifiche di ogni lavoratore.