Il primo articolo sulla nuova rivista è in genere dedicato a spiegare quali argomenti si tratteranno e quali obiettivi si intendono raggiungere.
Gli argomenti mi riprometto di trattare sono quelli che caratterizzano la situazione economica nella quale ci troviamo.
Precisamente:
-la stagnazione dell’economia del paese alla luce della constatazione che in nostro pil del 2023 è ancora inferiore a quello del 2008.
-il posizionamento del Paese nel nuovo contesto macroeconomico mondiale, con la nuova fase della globalizzazione nella quale l’estremo Oriente non è più la fabbrica a basso costo dell’Occidente, ma è diventato un temibile competitor.
-la situazione della qualità della spesa pubblica e dello stock crescente di debito pubblico che trascina al ribasso tutta l’economia del paese nonostante un settore privato efficiente e capace di competere sui mercati mondiali.
-la situazione del mercato del lavoro nella quale coesistono situazione di diametralmente opposte con zona del paese sostanzialmente in piena occupazione e altre zone caratterizzate da vaste sacche di disoccupazione; figure professionali che vengono ricercate inutilmente dalle imprese, a fronte di un eccesso di altre professionalità per i quali invece non vi è domanda; un gender gap importante in termini di occupazione e salari.
– Infine, la natura del capitalismo italiano privo di Authority credibili, ancora legato alle relazioni, alle concessioni e con vaste sacche di mancanza di concorrenza.
L’obiettivo che si intende raggiungere è semplice ma ambizioso: incrementare il livello di conoscenza di educazione economica e finanziaria del nostro paese che è tra i più bassi al mondo, per creare dei cittadini consapevoli e quindi in grado di valutare se ciò che viene detto e promesso ha un senso economico oppure no.